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Scuola, Rossi: "Il commissariamento non sarà necessario". Civettini: "Ora si rischiano domande di risarcimento anche dai docenti che saranno scalzati"

La Provincia si è detta pronta ad ottemperare all'ordinanza del Consiglio di Stato. Il presidente, in aula: "Dovremo chiamare 164 persone, corrispondenti alla quota dei ricorrenti, per dire che il loro posto verrà occupato da questi ultimi". Degasperi (M5S): "Prima il danno agli insegnanti con diploma magistrale ante 2002 e ora a quelli che dovranno lasciargli il posto"

Pubblicato il - 04 novembre 2016 - 20:07

TRENTO. "Mi dispiace - ha ammesso Rossi in consiglio provinciale - ma dovremo chiamare 164 persone, corrispondenti alla quota dei ricorrenti, per dire che il loro posto verrà occupato da questi ultimi". Non sarà il caos ma nemmeno si può dire che tutto stia filando liscio come l'olio. La Provincia entro 30 giorni dovrà ottemperare all'ordinanza emessa dal Consiglio di Stato che il 5 agosto disponeva l'inserimento con riserva di 164 insegnanti ricorrenti (quelli con diploma magistrale ante 2002 che hanno fatto ricorso con il sindacato Delsa) nella graduatoria per titoli trentina, altrimenti si procederà al commissariamento dell'ufficio scolastico guidato da Livia Ferrario. La questione, ha spiegato in aula il presidente Rossi sollecitato della consigliera del Pd Lucia Maestri a riferire sul tema, riguarda un contenzioso che nasce sulla base di un appello alle sentenze rese dal Tar con le quali lo stesso aveva dichiarato inammissibili i ricorsi promossi dai ricorrenti (che chiedevano di veder riconosciuto il loro titolo, il diploma magistrale ante 2002, come abilitante).

 

La Provincia ha quindi fatto partire l’anno scolastico secondo il criterio previsto. L’ordinanza del 5 agosto 2016 pronunciata dal Consiglio di Stato dentro un giudizio di merito, che non è ancora concluso, disponeva di determinare le graduatorie secondo il criterio previsto dai ricorrenti. L’avvocatura della Provincia, però, spiegava che nell'ottemperare a garanzia dei ricorrenti la Pat avrebbe potuto chiedere di riformulare la domanda di inserimento ed ammissione nel bando entro un termine di 30 giorni per permettere il ricalcolo delle graduatorie. 

 

Ieri però il Consiglio di Stato ha ribadito che "la Provincia avrebbe dovuto dapprima inserire i ricorrenti nella fascia aggiuntiva e successivamente, tenendo conto della loro posizione, procedere alla stipula dei contratti a tempo determinato e indeterminato previa individuazione dei beneficiari". Aggiungendo che: "L'assegnazione di incarichi a tempo determinato o indeterminato per l'attuale anno scolastico deve tener conto della presenza dei ricorrenti nella graduatoria per titoli e della posizione dagli stessi ricoperta (...)”.

 

"Non c’è nessuna volontà di non farlo, anzi - ha proseguito il presidente della Provincia - e il commissariamento non sarà necessario. Purtroppo su queste decisioni ci si continua a muovere senza una decisione di merito, quanto sulla base di una supposta urgenza che rimanda sempre alla decisione di merito successiva. Va aggiunto che c’è qualcuno che sulla pelle dei maestri fa fiorire i ricorsi, c’è pure un ricorso per difetto di giurisdizione, e quindi sulla possibilità che non fosse il tribunale amministrativo ma quello ordinario a doversi occupare della questione e questo è da denunciare se vogliamo considerare il diritto delle persone e dei ragazzi a cominciare l’anno scolastico e i diritti di chi doveva essere inserito nelle graduatorie, seppur con riserva. Non ci sono responsabilità di tipo tecnico - ha concluso il Governatore - mi prendo tutte le mie responsabilità".

 

Molto polemiche le opposizioni in primis Filippo Degasperi e Claudio Civettini che da sempre hanno seguito la vicenda di questi insegnanti. "La scuola dell'Autonomia finisce commissariata e sarà il Veneto a occuparsi di mettere le cose a posto? Questo in estrema sintesi l'epilogo che si prospetta per la vicenda dei docenti trentini in possesso di diploma magistrale abilitante ante 2002 che la Provincia ha tentato di estromettere dalle graduatorie". Ha commentato il primo che ha aggiunto: "Il M5S si è occupato a più riprese della questione, da ultimo con un'interrogazione a risposta immediata dello scorso settembre, cui erano seguite le immancabili rassicurazioni del presidente Rossi. Tutto andava bene, tutto si sarebbe risolto. Come lo si è visto giovedì, con la messa in mora della Provincia per non aver dato esecuzione all'ordinanza del Consiglio di Stato del 5 agosto. Ma al di là della brutta figura per una Provincia che ama farsi vanto delle proprie eccellenze, vere o presunte che siano, di fondo resta il problema di aver prima cercato di togliere diritti a cittadini trentini che lavoravano da anni con profitto nella scuola e ora per rettificare l'errore si finirà col rivalersi su altri cittadini ingiustamente illusi. Una gestione per definire la quale mancano epiteti appropriati, i cui "risultati" come sempre accade verranno fatti pagare ai lavoratori e alla comunità. Dato che sin da inizio legislatura il presidente Rossi continua a parlare di "responsabilità", ci aspettiamo che vengano immediatamente assunte le iniziative conseguenti a un fatto di tale inaudita gravità".

 

"Il ricorso ha portato ad una ordinanza del Consiglio di Stato con tanto di nomina di un sovrintendente dell'ufficio scolastico regionale di Verona - ha detto Civettini - in veste di commissario ad acta, il quale dovrà sovrintendere a tutte le operazioni di carattere esecutivo e, se necessario, a provvedervi in via sostitutiva. Credo che sia una ordinanza unica nel suo genere, da quando esiste l'ordinamento democratico in Trentino, e, nella sostanza, di una gravità inaudita poiché sono innumerevoli gli atti ispettivi, da parte di Civica Trentina e non solo, che ponevano all'attenzione della Giunta provinciale i pericoli derivanti dalle scelte calate dalla Giunta stessa. Ahinoi la sordità e l'arroganza di una Giunta provinciale che ogni giorno di più risulta quanto meno inadeguata ci portano all'ennesimo passaggio critico poiché vorremmo immediatamente sapere come potrà questa Giunta e questa gestione portare ad una rivisitazione di tutte le graduatorie scolastiche in un periodo di 30 giorni a far data dalla notifica che dovrebbe essere oggi. Un lavoro improbo che va a generare, per le scelte fatte, anche problematicità di ordine risarcitorio secondo il nostro punto di vista da parte di quei docenti, che invece, sono già stati investiti da incarichi precisi. Una confusione dinnanzi alla quale corre obbligo di dare immediate risposte".

 

 

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