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Gli Schützen ricordano i loro caduti e attaccano gli Alpini: "L'adunata del 2018 è una provocazione"

Paolo Primon, comandante della Schützenkompanie Trient Major Giuseppe de Betta, ha guidato la cerimonia oggi al cimitero di Trento: "Ormai manca sempre la politica. I vari Rossi e Panizza preferiscono andare sull'Adamello con gli Alpini"

Di G.Fin - 01 novembre 2016 - 15:34

TRENTO. “La politica trentina su alcuni temi preferisce stare zitta perché sta scadendo sempre di più su scelte prettamente elettorali”. Paolo Primon, comandante della Schützenkompanie Trient Major Giuseppe de Betta, non rinuncia a criticare il comportamento della politica trentina nei confronti degli Schützen.

 

L'occasione, questa volta, è stata la deposizione di una corona al monumento dei caduti Austroungarici KaiserJäger nel cimitero di Trento. Un momento al quale hanno partecipato diversi trentini ma che ha visto l'assenza dei rappresentanti della politica locale.



“In questo monumento dei caduti – ha spiegato Primon – che la nostra compagnia di Trento per prima ha voluto sistemare, sono presenti le ossa di 7424 caduti. Ci sono i nostri padri e i nostri nonni e non possiamo dimenticarli. Invece ci sono trentini che commemorano solo Cesare Battisti, gli alpini che vanno sull'Adamello con la presenza dei nostri rappresentanti politici da Rossi a Panizza. Oggi non era stata invitata la politica ma qualche rappresentante poteva venire e invece hanno proseguito nel loro calcolo elettorale”.

 

Il monumento ai caduti austro-ungarici presente nel cimitero di Trento fu costruito per volontà del comandante della Fortezza di Trento Oskar Guseck e fu realizzato dall’architetto viennese Rudolf Perco e inaugurato nel 1917.

 

Nel 1997 la compagnia Schützen del copoluogo ha avviato la richiesta per una sua ristrutturazione e il 14 novembre 2010 si è concluso un importante lavoro di pulitura che ha riportato il monumento ossario all’antico splendore.

 

“Il nostro obiettivo – ha affermato Paolo Primon - è quello di far ricordare la storia al popolo tirolese che oggi si chiama trentino. Non è semplice ma grazie anche ad internet stiamo divulgando tantissimi documenti. Anche sotto il profilo economico, chi punta sulle proprie radici come il Südtirol ha una percentuale del 3% di disoccupazione mentre noi che non sappiamo cosa siamo arriviamo al 13% di disoccupazione”.



L'Adunata degli Alpini per il 2018 rimane per gli Schützen una “ferita ancora aperta”. “Nel 2018 si vedrà una cosa non fatta bene – continua Primon - decisa politicamente. Se volevano fare una manifestazione di pace potevano scegliere un'altra data. Così mi sembra ridicolo”.

 

 

 

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