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Santa Chiara Open Lab, via al progetto

Approvata dalla Giunta comunale la partecipazione al bando del governo. Il progetto costerà 41 milioni, la metà arriverà da Roma

Conferenza stampa in Comune
Pubblicato il - 23 agosto 2016 - 11:55

TRENTO. Una parte di quei 500 milioni di euro che lo stato mette a disposizione per la riqualificazione urbana arriveranno anche a Trento. Il comune, infatti, parteciperà al bando promosso dal Consiglio dei ministri per un totale di 18 milioni di euro. Ad essere riqualificata sarà l'area del Santa Chiara, tra via San Giovanni Bosco, il parco cittadino e via Santa Croce, con particolare riferimento all'ex casa di riposo, all'ex mensa e della chiesa del Redentore.

 

La zona interessata dal ripristino risponde ai criteri del bando, sia per la questione legata alla marginalità sia per quanto riguarda il degrado edilizio. L'area è infatti utilizzata da persone in stato di marginalità sociale, senzatetto e tossicodipendenti, e gli edifici sono fatiscenti.

 

Il progetto, che sarà presentato dal Servizio Edilizia pubblica, si chiamerà 'Santa Chiara Open Lab'. “L'intento – è stato spiegato alla conferenza stampa della giunta comunale – è l'aumento della sicurezza reale e percepita e l'aumento della capacità di resilienza urbana”. Per Italo Gilmozzi, assessore al patrimonio, "sarà l'occasione per raggiungere un obiettivo che inseguiamo da tanti anni, la riqualificazione di un'area importante della città". 

 

 

"La scelta è ricaduta sull'area Santa Chiara - ha affermato ancora l'assessore Gilmozzi - perché abbiamo già il progetto esecutivo e questo ci permette di guadagnare 25 punti su 100 del progetto". 

 

Nel concreto, si tratta della ristrutturazione dell'ex casa di riposo in via San Giovanni Bosco, con la realizzazione della nuova sede degli uffici tecnici del comune, e del restauro dell'ex mensa del S.Chiara con la realizzazione della nuova sede degli Ordini di architetti e ingegneri, dell'Urban Center e del Centro giovani.

 

È previsto anche il restauro dell'edificio dell'ex Civica, che diventerà la nuova sede del Centro anziani e del nuovo nido interaziendale, e la ristrutturazione della chiesetta del Redentore.

 

All'interno del progetto anche l'iniziativa privata “Habitat” Spa, proposta che per il comune “riveste un interesse rilevante nell'economia del progetto”. La presenza di un privato “con un investimento a proprio carico rilevante”, come sottolinea il comune, potrà aumentare le probabilità di successo per l'ammissione al finanziamento. Nei giorni scorsi, a proposito della presenza dei privati all'interno del progetto, erano stati sollevati dubbi da parte di alcuni esponenti della minoranza, ma il comune precisa che il costo complessivo del progetto è di 41 milioni, 18 milioni finanziati attraverso il bando e destinati agli interventi pubblici e i restanti 23 milioni a carico dell'iniziativa privata.

 

Nei giorni scorsi, quando il Comune ha espresso la decisione di voler partecipare al bando nazionale, non sono mancate nemmeno alcune critiche da parte del mondo associativo in merito ai tempi stretti di partecipazione. "Serve chiarire  - ha spiegato Gilmozzi - che la gestione degli spazi sarà presa in considerazione non in questo bando ma in un secondo tempo e ad occuparsene saranno gli assessori Stanchina, Robol e Franzoia". 

 

Il prossimo 27 novembre il Comune di Trento saprà se potrà contare sui finanziamenti nazionali o meno. 

 

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