Presentato esposto in Procura contro La Voce del Trentino
Dopo che il "giornale" online ha diffuso la notizia, ieri dichiarata falsa dai carabinieri, del "ritrovamento di un bambino morto in un bidone dell'immondizie" uno studente universitario ha deciso di presentare esposto per procurato allarme e diffusione di notizie false

TRENTO. Esposto presentato alla Procura della Repubblica contro La Voce del Trentino. A farlo uno studente universitario iscritto alla facoltà di giurisprudenza che è rimasto "scandalizzato" (così ci ha riferito) dopo aver appreso che la notizia sul ritrovamento di un feto morto in un bidone della immondezza in zona Trento Nord era falsa. Come raccontato ieri da “il Dolomiti” per giorni giornalisti e forze dell'ordine sono stati impegnati nel tentativo di ricostruire la vicenda e di verificare quanto riportato nell'articolo. Un articolo costruito esclusivamente sulla testimonianza della donna che avrebbe trovato il corpo del bambino e scritto senza aver compiuto nessuna verifica del caso.
Nel testo si riportava dell'"intervento dei carabinieri", del fatto che erano stati loro ad "aver confermato che nel sacchetto di nylon c’era purtroppo un neonato morto" e che avevano quindi provveduto "ad aprire le indagini". Ieri il comunicato ufficiale dell'Arma: "L'evento narrato non è mai accaduto". "A seguito dell’allarme sociale destato dalla notizia – proseguiva la nota - in accordo con l’Ufficio del Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Trento, il Comando provinciale dei carabinieri precisa che nessuna forza di polizia sia mai intervenuta, alla Procura della Repubblica non sia mai giunta alcuna notizia di reato relativa. Dopo mirati e accurati accertamenti di polizia giudiziaria, si può asserire che l’evento narrato non sia mai accaduto".
"Sono rimasto davvero scandalizzato – ci ha confidato lo studente universitario – faccio giurisprudenza, ho seguito la vicenda e quando ho letto il vostro articolo e mi sono detto, adesso basta. Ho deciso, quindi, di andare in Procura a fare un esposto per procurato allarme e per diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose". Gli articoli di riferimento sono il 658 (che in caso di condanna prevede una pena massima dell'arresto fino a sei mesi o dell'ammenda da dieci euro a cinquecentosedici euro) e il 656 (pena massima arresto fino a tre mesi e ammenda fino a 309 euro). "Penso che l'informazione vada fatta nel modo più veritiero possibile – conclude il giovane – e arrivare ad inventare notizie, tra l'altro così brutte e agghiaccianti, sia davvero molto sbagliato. Ovviamente io ho lasciato all'autorità giudiziaria il compito di approfondire e verificare se ci sono gli estremi per agire. L'esposto l'ho presentato contro La Voce del Trentino, non contro una persona fisica anche perché l'articolo non era firmato. Ritenevo comunque che andasse dato un segnale".