A Levico un cannone spara-profumo per coprire gli odori del depuratore
Interrogazione alla giunta del consigliere Cia: "Ha causato bruciore agli occhi a un operaio"

TRENTO. Il consigliere Claudio Cia quando sente, politicamente parlando, puzza di bruciato, di marcio o di qualsiasi altro lezzo arriva subito. E subito interroga la giunta come si conviene a un membro dell'opposizione. Questa volta l'odore molesto proviene dall'impianto di depurazione di Levico Terme. In questo caso però non si tratterebbe di lezzo ma di un piacevole olezzo "che metterebbe in particolare disagio gli operai del vicino CRM e i cittadini che vi conferiscono i rifiuti urbani". Qualcuno, secondo le fonti del consigliere di Agire, "ha pensato di installare un diffusore di deodorante, una sorta di cannone spara profumo, del tipo identico a quelli che vengono usati per innevare con neve artificiale le piste da sci".
"Mi è stato riferito - scrive nell'interrogazione - di un episodio che sarebbe occorso ai danni di un operaio del CRM che avrebbe accusato bruciore agli occhi in seguito dell'esposizione a quel profumo". Il consigliere riferisce che "non è stata soddisfatta la richiesta di visionare la scheda tecnica del prodotto che veniva irrorato sopra le vasche di essiccazione dei fanghi che a Levico vengono smaltiti da altri depuratori".
A preoccupare Caludio Cia anche questo particolare: "Oltre al CRM, tutto intorno alla zona interessata da quella operazione deodorante, vi sono campi di mais che avranno probabilmente una finalità alimentare. Ma ciò che più incuriosisce e che motiva la presente interrogazione - scrive Cia - è che quando la questione è divenuta pubblica si sia provveduto immediatamente a fermare l’impianto deodorante".
Alla giunta il consigliere chiede informazioni, se l'amministrazione ne fosse a conoscenza e "quali costi siano stati sostenuti per installare il diffusore di deodorante".