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Iniziata la manovra di svaso del Lago di Molveno, a fine maggio l'operazione sarà conclusa

Il Comune di Molveno ha inoltre deliberato uno studio per valutare e minimizzare i danni ambientali derivati dalla manovra di abbassamento della quota di circa 60 metri. Il turismo invernale e gli impianti di innevamento programmato non avranno ripercussioni

Di Luca Andreazza - 08 novembre 2016 - 11:04

TRENTO. Sono iniziate la scorsa settimana le manovre di abbassamento della quota di circa 60 metri per permettere la manutenzione idraulica, verificare lo stato di funzionalità e stabilità delle gallerie che collegano l'invaso della centrale elettrica di Nembia al bacino di Molveno.

 

"Il piano di lavoro è appena cominciato - conferma Ilaria Boccagniresponsabile della comunicazione di Hydro Dolomiti Energia - e tutto procede secondo le scadenze. Il lago sarà nuovamente a regime per la stagione estiva del turismo, quindi per fine maggio".

 

L'impianto idraulico della Centrale di Nembia deve essere revisionato ogni 10 anni per controllare e verificare il corretto funzionamento del sistema e l'ultima revisione risale al 2005. Il ciclo di abbassamento e riempimento della quota sarebbe dovuto quindi avvenire già lo scorso anno, ma il Comune di Molveno ottenne il posticipo dell'intervento di dodici mesi per ragioni legate all'immagine della località in occasione della tappa del Giro d'Italia.

 

Il lago di Molveno coinvolge un sistema molto più ampio e articolato di opere idroelettriche, con in questo caso la centrale di Nembia che scarica nel lago di Molveno, che a sua volta alimenta Santa MassenzaHydro Dolomiti Energia è concessionaria di entrambe le centrali.

 

Se Leonardo Pontalti (ittiologo della Pat) assicura che il salmerino alpino non dovrebbe subire conseguenze negative, un abbassamento di quota del Lago di Molveno di 60 metri potrebbe interessare il turismo e l'impatto ambientale per questo il Comune di Molvenoha deliberato il 21 settembre (delibera n. 11 della Giunta Comunale) di affidare uno studio di valutazione e analisi dell'impatto sulla comunità biologica del lago per individuare eventuali modalità operative per mitigare, minimizzare e quantificare i danni ambientali derivati dallo svaso del Lago di Molveno.

 

Si tratta di un intervento complesso per via delle diverse operazioni necessarie: un ciclo completo richiede, infatti, diversi mesi fra “svuotamento” del bacino, pulitura delle gallerie, ispezione, verifica, interventi e restituzione della quota. "Normalmente - aveva detto a ilDolomiti Sandro Rigotti, tecnico di Hydro Dolomiti Energia - questi interventi si svolgono in inverno perché la stagione è più secca. Si cerca inoltre di ottimizzare al meglio la disponibilità di acqua derivata dallo scioglimento delle nevi in Val Rendena e dall'afflusso portato dal fiume Sarca”.

 

La scorsa notte in Paganella i tecnici hanno azionato i cannoni, le temperature basse infatti consentono la produzione di neve programmata e il lago di Molveno rappresenta inoltre il bacino principale dal quale attinge la società Paganella 2001 per la produzione di neve artificiale, necessaria per garantire la preparazione e l'innevamento del piano sciabile già molto presto. 

 

"L'operazione è appena cominciata e la quota consente ancora di 'sparare' senza problemi - spiega Filippo Mottes, responsabile della società impianti Paganella 2001 - confidiamo di aver terminato la preparazione del piano sciabile, ma in dicembre disporremo di una struttura temporanea che stiamo predisponendo per raggiungere l'acqua a quota più bassa e avere la potenza di fuoco necessaria per completare eventuale interventi".

 

 

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