Il sindaco affronta il problema Santa Maria con i Toi Toi? Solo l'ennesima 'voce' falsa
Si sta diffondendo sui social la foto di bagni chimici posizionati a fianco alla chiesa di Piazza Santa Maria associandoli a un'ipotetica strategia dell'amministrazione per combattere il problema degrado. E' un fake. I bagni non ci sono

TRENTO. Ci risiamo. In queste ore su Facebook sta circolando un'immagine della storica chiesa di Santa Maria Maggiore con a fianco due Toi Toi, due gabinetti igienici. Per il "giornale che sente le voci" sarebbe questa la nuova soluzione per combattere il degrado scelta dal sindaco di Trento. Sopra la foto, infatti, si trova il titolo "Piazza Santa Maria Maggiore: dalla padella alla brace. Le soluzioni del sindaco" e nel testo dell'articolo, l'anonimo autore, che "ora sono comparsi due gabinetti igienici e le panchine sono state fissate al suolo". "È il primo caso in Italia di Toy Toy in pieno centro storico", prosegue.
Notizia. Notiziona. L'amministrazione non solo non risolve il problema del quartiere di Santa Maria, uno dei più belli della città e al tempo stesso uno dei più problematici, come tutti ormai sappiamo bene, ma dà anche i bagni pubblici a spacciatori, ubriaconi e balordi che ogni sera rendono invivibile la zona. Saremmo effettivamente all'assurdo. Siamo andati lì, allora, quasi in tempo reale a verificare la cosa e magari a raccogliere reazioni e informazioni dagli esercenti e dai residenti della zona. Abbiamo fatto il giro alla chiesa due tre volte. Ma di bagni chimici neanche l'ombra. La foto che gira non è attuale. I bagni chimici non ci sono. Risalgono probabilmente agli scorsi giorni quando a Trento si sono susseguiti eventi e manifestazioni, dalla Festa della Croce Bianca a Vivi Park, per arrivare al Giubileo dei malati. E la cosa ce l'ha confermata anche l'assessore comunale Gilmozzi: "Non esiste. L'amministrazione non centra niente. Ieri c'erano dei bagni pubblici anche in Piazza Duomo. Sono le associazioni e gli organizzatori degli eventi che mettono i toy toy per dare un servizio. Ma come li mettono poi li tolgono".
Non è questa, dunque, per fortuna, la strategia intrapresa dall'amministrazione per affrontare il problema criminalità e degrado in Santa Maria. L'ennesimo fake in salsa populista di chi insegue le voci e nei suoi articoli cita sempre e solo "un residente" che gli avrebbe inviato le foto via e-mail e altri "residenti" che spiegherebbero di non farcela più e aggiungerebbero "non crediamo sia una risposta accettabile e rassicurante. Altro che due Toy toy".
Ora la realtà è indubbiamente quella di residenti ormai esasperati, giunti allo strenuo delle forze, che non ce la fanno più perché il degrado della zona ha superato ogni soglia di guardia. Muoversi nel quartiere la notte è quasi impossibile e la situazione è, oggettivamente, non più sopportabile. Al sindaco, quindi, si chiedono soluzioni concrete e rapide (sperando che risolva il prima possibile anche i suoi problemi in giunta). Ma far circolare le voci non aiuta a risolvere i problemi. Anzi li incancrenisce e allontana possibili soluzioni condivise, le uniche in grado di permettere ad amministrazione e cittadinanza di fare squadra per strappare uno dei quartieri più belli e centrali di Trento alle mani di balordi e criminali.