Il pullman del presidente del Cta? La Provincia: "Si confermano una serie di violazioni". L'Usb: "La dirigenza non è all'altezza dei consorziati"
Dopo la nostra inchiesta a bordo del pulmino griffato Laner (GUARDA IL VIDEO) che stava coprendo la linea Madrano - Pergine, Andreatta spiega: "C'è la violazione formale della mancanza di autorizzazione, quella sostanziale per l'assenza dell'obliteratrice a bordo e quella legata alla sicurezza visto che alcuni utenti stavano compiendo il viaggio in piedi". Il sindacato: "La cosa va avanti da almeno un anno e mezzo"

TRENTO. "C'è un aspetto che riguarda la violazione formale della mancanza di autorizzazione a compiere quella tratta, una sostanziale per l'assenza dell'obliteratrice a bordo e infine una legata alla sicurezza visto che alcuni utenti stavano compiendo il viaggio in piedi". Questa l'analisi di Roberto Andreatta, dirigente dell'ufficio mobilità della Provincia, rispetto all'inchiesta che abbiamo condotto negli scorsi giorni a bordo del pulmino "griffato Laner" (il presidente del Consorzio trentino autonoleggiatori). Un Ducato Maxi che, dopo una segnalazione fatta a Trentino trasporti alcune settimane fa da un cittadino che non aveva potuto usare il suo biglietto salendo sulla tratta urbana Madrano - Pergine, abbiamo testato personalmente. Ed ecco allora che anche a noi è capitato di non poter fare il biglietto, di aver assistito a persone rimaste in piedi durante la tratta, a un ragazzo fatto sedere nel sedile a fianco del conducente. E soprattutto c'è capitato di chiederci a che titolo quel mezzo stesse eseguendo la linea urbana visto che davanti a noi c'era un pullman Valbus con cartello che dimostrava che era stato autorizzato e all'interno aveva l'obliteratrice come da norme di legge e da accordi con Trentino trasporti.

Molto più diretto l'Usb che commenta così: "Stando così le cose dovrebbero esserci i presupposti per 4 sanzioni. Tale situazione acquisisce ancora maggiore peso, se si pensa che Provincia e Trentino Trasporti, stanno conducendo, come per dichiarazioni dell’assessore Gilmozzi, una lotta senza quartiere all’evasione tariffaria, e che le stesse dichiarano di operare per fornire all’utenza un servizio pubblico di qualità. Interessante sarebbe capire le sanzioni che in questo caso potranno venire applicate, infatti il mezzo a quanto pare sarebbe sprovvisto del titolo abilitativo per l’effettuazione di tale servizio, portava persone in piedi pur non potendo vista la tipologia di mezzo, era sprovvisto di obliteratrice e anche se richiesto non effettuava la bigliettazione a bordo".
Abbiamo, quindi, provato prima a chiedere lumi a Trentino trasporti, al responsabile del servizio extraurbano Huber che però era impossibilitato a risponderci. Ci siamo, quindi rivolti a Roberto Andreatta della Pat. Lui ci ha spiegato che è "il Comune di Pergine ad incaricare Trentino trasporti dell'organizzazione del servizio urbano, che a sua volta tiene in capo a sé stessa il 50% e subappalta il restante 50% a privati". Un'appalto vinto dal Cta - Consorzio trentino autonoleggiatori (unico concorrente, ndr) e che rientra a pieno titolo nel sub-affidamento previsto dal Servizio di trasporto Pubblico Urbano Integrato di Pergine Valsugana. Un servizio che (stando all'ultima delibera che abbiamo trovato) per tutte le linee deve essere affidato allo stesso soggetto: non sono ammesse offerte per lo svolgimento parziale del servizio per parte delle linee. Un servizio da effettuare con un mezzo minimo 19 posti.
"Sicuramente la corsa in oggetto - spiega Roberto Andreatta - non rientra fra i servizi scuolabus: una tipologia di viaggio speciale che oltretutto si rivolge esclusivamente ad una fascia ben precisa di utenza: dai bambini delle elementari ai ragazzi delle medie. In questo caso la tratta rientra nel servizio urbano collettivo". "Un vettore privato - prosegue Andreatta - può incorrere in due tipologie di violazioni: formale o sostanziale. La violazione formale consiste nella mancanza di autorizzazione per la tratta interessata". Ogni mezzo deve essere identificabile e registrato: copia del libretto di circolazione deve pervenire agli uffici di Trentino trasporti che si adopera di conseguenza.
"La violazione sostanziale - continua il dirigente - invece interessa la mancanza dell'obliteratrice. E' Trentino trasporti a dotare i vettori autorizzati dell'apparecchio e in caso consegna dei palmari per ragioni di comodità e praticità. Può capitare poi che obliteratrice o palmare si danneggiano e quindi per causa contingente non siano in funzione, ma si tratta di interventi tempestivi di massimo tre giorni (a noi è stato esplicitamente detto dall'autista che su quel mezzo non si fa il biglietto e tra il nostro viaggio e quello dell'utente che aveva fatto partire la segnalazione sono passate almeno tre settimane, ndr). Il controllo e l'obliterazione dei titoli è obbligatorio e quindi qui si parla di mancato introito del biglietto. Queste tratte sono inoltre particolari - completa Andreatta - quindi il biglietto può essere emesso a bordo dal conducente". E a proposito del viaggio in piedi perchè il pullman è piccolo? "Non è concesso. Inoltre in questo caso si entra nella sfera della sicurezza e dello standard di qualità del servizio".
"Va sottolineato - prosegue il sindacato Usb - che la condizione non è sporadica o occasionale, ma bensì strutturale e continuata nel tempo; infatti è circa un anno e mezzo che gli abitanti di Madrano possono godere dei disservizi descritti nell’articolo: bigliettazione che non viene effettuata, obliteratrici che non funzionano, utenti costretti a stare in piedi, tutto ciò come testimoniato da vari abitanti che hanno usufruito del servizio. Leggendo l’articolo pubblicato da ildolomiti.it, tra l'altro, tornano alla mente tutti i vari disservizi che nel tempo questo consorzio guidato dal presidente Lorenzo Laner, parte direttamente interessata in questo caso, come altri in passato, ha offerto al Trentino. Tornano alla mente tutte le varie criticità e problematiche del Cta, evidenziate anche dalle numerose inchieste giornalistiche fatte da Luca Pianesi in questi anni, le quali hanno portato a conoscere ed approfondire una situazione dei trasporti provinciali al limite del paradossale. Tornano alla mente: il mezzo della società Taxibus con il cambio “taroccato”; i lavoratori di alcune ditte che non venivano pagati; i casi di lavoro nero segnalati dalla scrivente alle autorità competenti; le irregolarità contrattuali; i due skibus della società Multibus, di cui Laner era amministratore delegato, bloccati perché senza revisione da tre mesi; il pullman “fantasma” sempre dello stesso Laner venduto in Germania e ricomprato ma che mai ha lasciato il Trentino; i mezzi vetusti e dalla dubbia manutenzione; l’assenza di rinnovamento del parco mezzi, per porre rimedio al quale la Provincia ha dovuto inserire nell’appalto il limite di età a 15 anni. Cta - completa l'Usb - che nel tempo, a dispetto di aziende senza dubbio meritevoli, capaci e strutturate, ha dimostrato di avere una dirigenza non all’altezza del ruolo ricoperto, basti pensare alla figura fatta pochi giorni fa in occasione della sentenza sul ricorso al Tar nel merito dell’appalto (da 83,7 milioni di euro) annullato dalla provincia perché all’interno di detto consorzio vi erano delle società “impresentabili”, mostrando per l’ennesima volta la debolezza accumulata da questo consorzio, l’ennesimo atto di quella che si potrebbe definire una “trentina commedia” o “trentina tragedia”".
Insomma quella che Plauto nell'Anfitrione avrebbe definito una "tragicomoedia". Una "tragicomoedia" che costerà, volenti o nolenti, bravi (la maggioranza) e meno bravi (pochi e residuali) a tutti i consorziati la bellezza di 1 milione e 675 mila euro solo di cauzione per la gara d'appalto fatta saltare per colpe del Consorzio. Cantone docet.
+++ AGGIORNAMENTO +++ Questa mattina alla fermata di Madrano è arrivato un pulmino da 22 posti al posto di quello descritto. Quindi qualche utente in più si sarà potuto sedere e, immaginiamo, qualche biglietto sarà stato obliterato. Si può fare, quindi.
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