"Idee al Bersaglio", un progetto per Piedicastello
Finanziato dal bando del Centro servizi volontariato si occuperà della riqualificazione dell'area ex bersaglio

TRENTO. Ieri è stato presentato nella sala della Circoscrizione di via Verruca il progetto intitolato “Idee al Bersaglio”. Si occuperà dell'area ex Bersaglio, infatti, una zona abbandonata che “vive una fase di transizione, una sorta di sospensione”, scrivono i promotori. Ma è in questa sospensione, in questo lasso di tempo che la lascia senza destino che si inserisce l'idea di recupero e riqualificazione, attraverso il coinvolgimento “dei cittadini attivi” dell'antico rione trentino “che potrebbero – si legge sul progetto – svolgere un ruolo fondamentale nell'individuare le potenzialità dell'area attraverso interventi di cura e rigenerazione, anche se temporanei”.
Cittadini che sono stati coinvolti anche nella fase di ideazione. Agli abitanti di Piedicastello è stato somministrato un questionario durante la festa di Sant'Apollinare dell'anno scorso perché si esprimessero sul futuro dell'area dell'ex Bersaglio. “Da questo primo sondaggio si è avuta la conferma che i residenti desiderano principalmente uno spazio verde (il 38%) e un luogo da poter vivere, con attività culturali e sociali (il 26%)”. Non certo un parcheggio, come invece caldeggiava la Lega Nord. Partito che nei giorni scorsi si è scagliato contro il Centro servizi volontariato (Csv) che con un bando ha coperto le spese del progetto. "La Provincia, attraverso il Centro servizi volontariato, finanzia il Centro sociale", hanno tuonato i militanti del Carroccio. Ma la Provincia non sborsa un centesimo, come ha spiegato il presidente del Csv Giorgio Casagranda. E il Centro sociale non è tra i promotori del progetto.
A promuoverlo il Laboratorio sociale officina Piedicastello (LabSOP), un gruppo che coinvolge al suo interno sia associazioni che realtà informali del quartiere. Il via è previsto per il prossimo ottobre e durerà un anno. Un anno di iniziative in quel fazzoletto di terra che ora è usato come parcheggio abusivo. Della squadra faranno parte molte realtà: l'associazione Commons che si occupa di promozione culturale, quella dei Richiedenti Terra che invece si occupa di sostenibilità ambientale e della gestione degli orti urbani. Ma c'è anche lo storico Cinemafutura, un collettivo nato all'interno del Centro sociale, che si occupa di cinema, e la Polisportiva Clandestina che invece la cultura la promuove attraverso lo sport. Capofila del progetto, e responsabile del budget, sarà però l'associazione degli Ingegneri senza frontiere, “che di solito – si legge nel progetto – opera in contesti di emergenza e disagio più gravi”. Un'occasione questa “per trasferire la propria esperienza – continua il testo del progetto – in un orizzonte più prossimo ma non meno stimolante”.
Nello specifico, nell'area del parcheggio abusivo si progetteranno e si realizzeranno – con martelli e chiodi – le opere che via via serviranno per le attività. Dalle giornate in cui quell'area diventerà un campo da gioco, in cui lo sport sarà il collante della partecipazione, a quelle in cui sarà la magia del cinema a trasformare quel parcheggio in una sala da proiezioni. Si farà anche l'orto, in primavera, e si venderanno i prodotti attraverso i Gruppi di acquisto solidale. Poi ci saranno cene e dibattiti, confronti e ospiti del mondo dell'ingegneria e dell'architettura.