Grisenti condannato per "danni d'immagine" all'A22: dovrà pagare 60 mila euro
Lo ha deciso la Corte dei Conti. Dovrà risarcire la Regione (30 mila euro), la Provincia (25 mila euro) e il Comune di Trento (5 mila euro) per i "danni" che avrebbe procurato a seguito dell'inchiesta "Giano Bifronte"

TRENTO. Un danno d'immagine da 60.000 euro. A tanto ammonta il risarcimento deciso dalla Corte dei Conti di Trento ai soci trentini dell'Autostrada del Brennero - Regione, Provincia e Comune - a seguito della condanna definitiva per l'ex presidente di A22 per corruzione nell'ambito dell'inchiesta 'Giano Bifronte'.
La Corte dei Conti, dunque, non ha dato l'ok ai 100 mila euro richiesti dall'accusa, ma ha comunque decretato un notevole danno d'immagine che andrà così ripartito: 30 mila euro alla Regione, 25 mila alla Provincia e 5 mila al Comune di Trento. La vicenda è nota: il 9 marzo 2015 la Cassazione conferma la sentenza della Corte d'appello di Bolzano. Grisenti condannato a un anno di reclusione per corruzione, truffa e tentata violenza privata.
L'ex assessore ai trasporti, è stato accertato, aveva pagato tre pranzi (per una spesa di 900 euro) a membri della Margherita utilizzando la carta di credito dell'A22 e aveva cercato di costringere la cooperativa emiliana Ccc a ritirare un ricorso al Tar contro l'aggiudicazione di un appalto. L'arma usata da Grisenti, in quel caso sarebbe stata proprio l'Autostrada del Brennero. La pressione veniva esercitata minacciando conseguenze su futuri appalti per l'A22.
Gli avvocati di Grisenti ora valuteranno il ricorso in appello.