Esplosione a New York, torna la paura
L'ordigno, nascosto in un cassonetto, ha causato almeno 29 feriti

NEW YORK. Ieri sera (le 2.30 di oggi in Italia) è esploso un ordigno nascosto in un cassonetto a Manhattan, tra la 23ma strada e la 7ma avenue nel quartiere di Chelsea, una delle zone più trafficate della città dove si trovano diverse stazioni della metropolitana e c'è un'alta concentrazione di ristoranti, supermercati e uffici. Al momento si parla di almeno 29 feriti di cui uno in gravi condizioni.
La Polizia di New York avrebbe ritrovato anche un secondo ordigno realizzato con una pentola a pressione, inesploso, che è stato rimosso.
A New York proprio in queste ore dovrebbero arrivare Barack Obama, Matteo Renzi e altri 191 capi di stato e di governo, per partecipare al summit sui rifugiati e poi all’assemblea generale dell’Onu.
Secondo la polizia di New York si tratterebbe di un attacco intenzionale e non di una esplosione accidentale, ma secondo il sindaco De Blasio non ci sarebbero al momento legami con il terrorismo. “E’ stato un episodio molto grave e sicuramente intenzionale - ha detto il sindaco di New York accorso subito sul luogo dell’esplosione - ma per il momento non ci sono prove specifiche e credibili di legami con il terrorismo, né emergono minacce specifiche per la nostra città”.
Gli uomini della Joint terrorism task force, l'Fbi e le autorità locali, hanno avviato immediatamente le indagini.