Donna accoltellata nella notte, parla la mamma: "Si è difesa a mani nude"
Un vicino le ha chiesto un favore, è entrata nell'appartamento ed è stata aggredita. "Era ubriaco"

TRENTO. Due fendenti, uno sotto la scapola che avrebbe potuto colpire il cuore e l'altro sui lombi, vicino ai reni. Due coltellate senza un motivo apparente, gratuite, date a tradimento. La donna stava per mettersi a tavola con il suo fidanzato quando il vicino della porta di fronte bussa e le chiede il favore di aiutarlo con il computer, dice di non essere pratico.
Lei accetta, si alza e con lui entra nell'appartamento. Si siede al tavolo davanti al pc e d'improvviso - racconta la madre della vittima - il primo colpo le arriva sul petto. Lei si gira, si protegge dalla lama afferrandola con il palmo, a mani nude, tagliandosi. Riesce a scappare. Il suo fidanzato allarmato dalle urla la fa entrare di corsa e chiude la porta.
E' lui che chiama i soccorsi. Arriva il 118, arrivano i carabinieri che trovano l'uomo con le braccia penzoloni, intontito, spaesato. "Era ubriaco", dice la madre della ragazza. "Non è la prima volta che da quell'appartamento arrivano urla, erano tutti abituati alle sue intemperanze, al giro di donne che frequentava". Per questo i vicini forse nemmeno hanno fatto caso a quello che è successo ieri.
"Ma i rapporti non erano mai stati compromessi, si era sempre andati d'accordo", dice la madre, che rimane a guardia dell'appartamento della figlia e assiste il vecchio cane accoccolato nella sua cuccia. Ha gli occhi lucidi di una madre spaventata, "mia figlia non se lo meritava, è entrata per aiutarlo e da un momento all'altro è stata colpita senza motivo".
La vittima ha 37 anni, "una ragazza semplice, impegnata nell'aiutare gli altri, nel volontariato" dice la madre, una donna che ieri ha attirato su di sé un'ira immotivata, una rabbia che l'ha ferita rischiando di ucciderla. Ora è in ospedale, è fuori pericolo. Deve sottoporsi alle cure dei medici, agli accertamenti, ma nessun organo è stato lesionato.
Rimane la paura, "ho paura che quell'uomo possa ritornare qui, nello stesso appartamento" confida la madre. "Ieri ho avuto tanta paura, il tragitto in macchina fino all'ospedale non finiva più". Trattiene le lacrime a stento, "ma ora sono solo lacrime di sfogo - accenna un piccolo sorriso - ora mia figlia sta meglio, poteva andare peggio".