Cia: "Prostituzione maschile anche in Trentino"
L'esponente di Agire lancia l'allarme e interroga la Giunta. La Lila: "Ricordiamoci che sono loro le vittime".

TRENTO. Claudio Cia lancia l'allarme: "Ragazzi stranieri poco più che ventenni che vendono il loro corpo in cambio di denaro a Trento e Rovereto. La prostituzione maschile, fenomeno non certo diffuso in Trentino, è purtroppo una realtà".
Il consigliere provinciale di Agire, attraverso un'interrogazione, chiede alla Provincia "di intervenire per arginare quella che sembrerebbe una degenerazione della tanto decantata integrazione in salsa trentina". Maschi stranieri sarebbero stati segnalati, secondo il consigliere, nella zona dei Murazzi, poco prima di Rovereto, e in via Brennero a Trento, pronti ad elargire "prestazioni sessuali agli automobilisti di passaggio".
Per la Lila di Trento, che attraverso il progetto L'Aquilone di prostituzione si occupa ormai da anni con l'unità di strada attiva sul territorio provinciale, "il fenomeno della prostituzione maschile non è ad oggi visibile in Trentino".
Gli operatori della Lila non escludono però che anche a Trento si manifesti questa realtà, presente in altre aree del Paese. "E' nell'ordine delle cose: le organizzazioni criminali si inseriscono sfruttando ogni occasione, e la situazione di disagio che vivono i profughi può essere terreno fertile".
Quindi, secondo l'organizzazione che ogni notte è sulle strade per promuovere la riduzione del danno e favorire l'uscita dalla condizione di sfruttamento, "anche questo tipo di prostituzione sarebbe frutto della criminalità organizzata". I ragazzi che si prostituiscono, quindi, "sono le vittime - conclude la Lila - è sempre bene ricordarlo".