Caduti, l'Anpi “Commemorazione da ripensare". Pinamonti agli Schützen: “L'Adunata di Trento ricorda il sacrificio della nostra terra”
Questa mattina sono state deposte delle corone alle lapidi in memoria dei trentini caduti durante la Prima Guerra Mondiale, durante la Seconda Guerra Mondiale e nel periodo della resistenza al regime nazista

TRENTO. “Non ci devono essere celebrazioni chiuse in se stesse e anche quelle di oggi forse in futuro dovranno essere ripensate perché c'è una carenza di partecipazione soprattutto da parte dei giovani”.
Il presidente dell'Anpi del Trentino Sandro Schmid non vuole polemizzare ma allo stesso tempo nemmeno nascondere uno dei problemi che negli ultimi anni si sta facendo sempre più sentire nel corso delle cerimonie istituzionali sulla commemorazione dei caduti di tutte le guerre.
La poca partecipazione da parte dei cittadini e l'assenza di giovani si è ripresentata anche questa mattina in via Belenzani dove, alla presenza del sindaco di Trento Alessandro Andreatta, della presidente del Consiglio comunale di Trento, Lucia Coppola, il commissario del Governo, il questore di Trento e dei rappresentanti delle Forze dell'ordine e delle associazioni, sono state deposte le corone presso le lapidi a Palazzo Thun al monumento di piazza della Portela in ricordo dei caduti.
“Senza le nuove generazioni la loro consapevolezza e il loro impegno democratico – ha spiegato Schmid - temo che si vada verso una deriva negativa di cui non abbiamo bisogno. Probabilmente dovremmo tutti ripensare questi momenti commemorativi cercando di avere una preparazione per tempo, discutendo nelle scuole e cercando anche di avere un coinvolgimento dei servizi si che occupano di politiche giovanili”.
Le corone sono state deposte accanto alle lapidi in memoria dei trentini caduti durante la Prima Guerra Mondiale, durante la Seconda Guerra Mondiale e nel periodo della resistenza al regime nazista.

“Queste manifestazioni – ha spiegato il presidente dell'Anpi – non sono celebrative punto e basta. Bisogna interpretare e attualizzare . Occorre considerare che oggi siamo ancora in tempo di guerra. Sono pochi i chilometri che separano il Mediterraneo dalla tragedia di un popolo costretto senza contare il terrorismo che ha colpito l'Europa. Abbiamo il ritorno pericolosissimo ad una chiusura nazionalista degli stati europei e una crisi di valori profonda”.
Per Schmid “serve mettere al centro i valori della pace, della convivenza fra popoli, di rilancio dell'Europa come valore essenziale”.
A partecipare alla commemorazioni dei Caduti anche il presidente degli Alpini, Maurizio Pinamonti che con l'occasione ha voluto rispondere alle parole pronunciate ieri dagli Schützen che in merito all'Adunata 2018 hanno affermato: “Se volevano fare una manifestazione di pace potevano scegliere un'altra data” .
“ Il 2018 – ha affermato Pinamonti - è l'anno in cui ricade il centenario dalla fine della grande guerra. Noi abbiamo richiesto l'adunata volutamente per ricordare il sacrificio della nostra terra della nostra gente e per riaffermare il valore della pace. La fine della Grande guerra rappresenta la pace e per questo faremo l'adunata”.