Aumentano i bambini malati reumatici. Atmar "In Trentino 150 i pazienti in età pediatrica"
Domani il convegno annuale dell' Associazione Trentino Malari Reumatici. Verranno esposti i dati sulla reumatologia pediatrica e il nuovo "ambulatorio di transizione"

TRENTO. Dolori articolari sempre più frequenti e intensi, insieme alla progressiva difficoltà nei movimenti, sono i sintomi più frequenti delle malattie reumatiche che colpiscono a livello nazionale circa il 10% della popolazione e che in Trentino hanno visto negli ultimi anni un fortissimo aumento. Il tema sarà al centro dell'importante convegno annuale organizzato dall'Associazione Trentina Malati Reumatici - Sezione Pediatrica "Alice Magnani", in collaborazione con l'Azienda Sanitaria Provinciale, che si terrà domani, 5 novembre, a partire dalle ore 9 presso il Grand Hotel Trento.
Il convegno avrà come titolo “La Reumatologia incontra i malati reumatici del Trentino” e vedrà in apertura un intervento della presidente Lucia Facchinelli e successivamente verrà dato spazio agli interventi di numerosi esperti e medici a partire dal dottor Lorenzo Levighi e il dottor Roberto Bortolotti, mentre le conclusioni saranno affidate al dottor Giuseppe Paolazzi. Il focus centrale della mattinata riguarderà soprattutto la reumatologia pediatrica con la presentazione di alcuni dati ad un anno dall'apertura della sezione pediatrica di reumatologia.
“Sarà l'occasione – ha spiegato la presidente – per conoscere i dati e il lavoro effettuato dall'ambulatorio curato dal dottor Leveghi e Ilenia Floretta. Quest'ultima è una pediatra dell'ospedale Santa Chiara alla quale Atmar è riuscita a pagare un master in reumatologia pediatrica a Padova”.
Quando si pensa alle malattie reumatiche il primo pensiero va alle nostre nonne e a tutte le persone avanti con gli anni. Ma purtroppo anche i bambini sono colpiti da queste patologie con conseguenze molto pesanti sulla crescita e la qualità di vita. In Trentino, per quanto riguarda l'età pediatrica (0 – 14 anni), sono circa 150 i bambini affetti da malattie reumatiche. Accanto a quelle più conosciute ci sono le patologie più rare. Per alcune ci sono cure riconosciute per altre, invece, non esistono ancora terapie adeguate. “Esiste un dato nel nostro Paese – ha spiegato la presidente Facchinelli – che dimostra perfettamente la situazione. In Italia un bambino ogni mille è affetto da queste malattie autoimmuni e questi dati stanno aumentando in maniera costante anche nella nostra provincia”.
Le malattie reumatiche non hanno alcuna predisposizione genetica e secondo alcuni studi le cause potrebbero arrivare dallo stile di vita e dall'inquinamento atmosferico. Domani il convegno sarà l'occasione anche per presentare un'altra importante novità che riguarda la nascita di un nuovo ambulatorio di transizione che servirà per accompagnare i ragazzi dai 14 anni verso l'età adulta. “Questo ambulatorio sarà attivo da dicembre all'ospedale Santa Chiara – ha spiegato la presidente – e servirà per accompagnare i giovani affetti da malattie reumatiche verso l'età adulta. E' un grosso sforzo organizzativo fatto da Atmar e dall'Azienda sanitaria che pone la reumatologia trentina ai massimi livelli italiani”. L'impegno di Atmar è quello di essere presente per fornire risposte concrete ai bisogni dei pazienti e delle loro famiglie.
Mentre la ricerca procede, ciò a cui si deve prestare particolare attenzione nelle malattie reumatiche è la diagnosi precoce. Le diverse forme terapeutiche attualmente in uso hanno profondamente cambiato l’evoluzione delle patologie ma ciò è particolarmente vero quando affrontate all'insorgere dei primi sintomi. Per questo, risultano importanti gli ambulatori territoriali che da circa un anno l'azienda sanitaria, con il reparto di reumatologia guidato da Giuseppe Paolazzi, ha attivato a Cles, Tione, Rovereto e Borgo Valsugana. Un'importante diramazione e un progetto innovativo in Italia che nel 2015 ha portato 3.189 visite sul territorio (Trento 474; Cles- Val di Non e Valle di Sole 668, Arco - Alto Garda 406, Rovereto - Vallagarina 604, Tione e Valli Giudicarie 478, Cavalese- Valle di Fiemme e Valle di Fassa 557) con un approccio multidisciplinare e con le competenze di medici ospedalieri. Queste attività si sono svolte in loco, senza quindi costringere i pazienti a spostarsi. I volontari svolgono un ruolo di fondamentale importanza per Atemar: ad oggi sono circa una ventina le persone a disposizione del territorio. “Sono fondamentali per aiutare i pazienti e le loro famiglie – ha concluso Facchinelli – e per questo siamo alla ricerca di altri volontari che abbiano voglia di darci una mano”.