"Vi apro la pancia come un capretto". Minaccia gli agenti: Daspo di 10 anni ad un tifoso del Catanzaro. Era stato fermato al "Druso", prima della partita, con un coltello
L'uomo, un 58enne con numerosi precedenti e già destinatario di un Daspo, era stato fermato per i consueti controlli pre gara e aveva apostrofato gli agenti del Reparto Mobile di Padova, con fare minaccioso e provocatorio. Daspo di 5 anni, invece, per un tifosi del Frosinone, che il 30 ottobre 2024 aveva acceso tre fumogeni all'interno del settore ospiti dello stadio bolzanino

BOLZANO. "Vi apro la pancia come un capretto". Con queste parole un tifoso del Catanzaro, il 58enne P.E., gravato di numerosi precedenti penali per furto, estorsione, violenza privata, percosse, danneggiamento, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, false dichiarazioni sulla identità personale, furto aggravato e già destinatario di un Daspo (nel 2017), ha apostrofato gli agenti del Reparto Mobile di Padova che stavano prestando servizio allo stadio "Druso" di Bolzano in occasione della sfida di serie B tra Südtirol e Catanzaro, disputata pochi giorni fa, sabato 12 gennaio.
Durante i controlli, che vengono svolti al momento dell'ingresso allo stadio, l'uomo è stato trovato in possesso di un coltello di grandi dimensioni, nascosto nei pantaloni, dietro la schiena. P.E. si scagliava con fare minaccioso e provocatorio nei confronti del poliziotti, con il chiaro intento di intimorirli affinché non venisse effettuato alcun controllo.
Per lui è scattato un provvedimento pesantissimo, un Daspo di ben 10 anni, emesso dal Questore di Bolzano Paolo Sartori, che ha disposto anche che, per un periodo di 5 anni, il tifoso catanzarese avrà l'obbligo di firma presso la Questura di Catanzaro nei giorni in cui si svolgono competizioni sportive che vedano impegnate la formazione giallorossa.
Altresì il divieto d'accesso agli impianti è esteso a tutti i luoghi in cui si svolgono incontri di calcio sul territorio nazionale, relativi ai campionati nazionali professionisti e semi professionisti, ai tornei internazionali, agli incontri amichevoli, nonché a tutti i luoghi interessati allo svolgimento degli allenamenti delle squadre che partecipano ai campionato organizzati dalla Figc e da tutti gli Enti riconosciuti dal Coni.
Il divieto va da due ore prima dell'inizio a due ore dopo la fine dell'evento e riguarda anche le stazioni ferroviarie, i caselli autostradali, gli scali aerei, gli autogrill e tutti gli altri luoghi interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle competizioni.
Il secondo Daspo è, invece, quello emesso nei confronti del 41enne tifoso del Frosinone D.D.S., che lo scorso 30 ottobre, in occasione della sfida tra il Südtirol e la compagine laziale, "incurante dell'affollamento esistente sugli spalti e del concreto pericolo di creare gravi problemi all'ordine e alla sicurezza pubblica, oltre che all'incolumità stessa delle persone presenti ad assistere alla partita, accendeva tre artifici fumogeni dei quali è vietata la vendita".
Per lui, che nel 2014 era già stato colpito da identico provvedimento emesso dal Questore di Frosinone, Daspo di 5 anni con obbligo di firma e stesso condizioni del provvedimento emesso nei confronti del tifoso del Catanzaro.
“Con tali comportamenti questi due individui, entrambi recidivi ed uno dei quali anche pluripregiudicato, hanno messo in grave pericolo la sicurezza e l’ordine pubblico oltre che l’incolumità delle altre persone presenti allo stadio e hanno dimostrato con la propria condotta di essere del tutto incuranti del rispetto delle leggi dello Stato, delle Istituzioni della Repubblica e degli appartenenti alle Forze di Polizia - evidenzia il Questore Sartori -. Non è ammissibile che chi si reca in uno stadio per assistere in tranquillità ad un evento sportivo debba correre rischi del genere a causa della sconsideratezza dei comportamenti di una esigua minoranza. Per questi motivi ho deciso di adottare questi severi Provvedimenti, sperando che ciò possa servire a rendere consapevoli gli autori di quanto sarebbe potuto accadere".