Sanità, trentini costretti a rivolgersi sempre più al privato? Spesa in aumento del 6.6%, Zanella: "Investimenti pubblici inadeguati"
Il consigliere provinciale si riferisce al dato contenuto nel rapporto del Mef che mostra un continuo aumentare della spesa sanitaria privata, soldi sborsati dai singoli cittadini: 843 euro nel 2023, in aumento del 6,6% rispetto all’anno precedente e sopra la media nazionale (730 euro)

TRENTO. Continua ad aumentare la spesa sanitaria privata in Trentino. A lanciare l'allarme è il consigliere provinciale del Partito Democratico, Paolo Zanella, riferendosi ai dati che sono stati pubblicati nell’undicesimo rapporto del Mef sul monitoraggio della spesa sanitaria.
Numeri, spiega il consigliere “che destano preoccupazione sull’andamento della spesa sanitaria nella nostra provincia autonoma assieme alle cifre uscite dalla manovra di bilancio provinciale che di certo non rassicurano”. Il finanziamento del sistema sanitario, però, è cruciale, anche per quanto riguarda la capacità di trattenere ed attrarre i professionisti ed evitare che vadano nel privato e che di conseguenza anche l’utenza debba seguirli, pagando per farsi curare.
Il dato più allarmante del rapporto del mef è che continua ad aumentare la spesa sanitaria privata, soldi sborsati dai singoli cittadini: 843 euro nel 2023, in aumento del 6,6% rispetto all’anno precedente e sopra la media nazionale (730 euro).
“Certo – spiega Zanella - non è solo questione di finanziamento del sistema sanitario pubblico, ma anche una questione di evidente difficoltà nella governance della sanità trentina - vetustà delle apparecchiature non gestita, inerzia nello sburocratizzare e nel dare supporto amministrativo agli operatori sanitari, lentezza nell’implementare nuovi modelli e nell’efficientare il sistema - a determinare quanto quotidianamente ci raccontano le persone che hanno bisogno di servizi sanitari, che, nonostante la dedizione dei professionisti, lamentano liste di attesa infinite, disguidi continui, difficoltà di accesso ai servizi e ricorso sempre più frequente al privato”.
Zanella critica anche le affermazioni di Tonina secondo cui le liste di attesa sono in miglioramento. “Non è mai stato risposta alla domanda di quante sono le visite o gli esami strumentali per le quale i cittadini, non trovando posto entro tempi decenti al Cup, si rivolgono direttamente al privato (che sfuggono al monitoraggio dei tempi di attesa), giustificando l’aumento della spesa privata? E visto che l’assessore ha negato il rinnovo del bonus psicologo nel nostro territorio perché ritiene il servizio pubblico e convenzionato già sufficiente, come spiega l’aumento del 18,8% di spesa privata per l'assistenza psicologica nel 2023?”.

Riferendosi poi all'ultimo bilancio della Pat approvato, spiega sempre il consigliere del Pd, “il rapporto tra Pil e spesa corrente sanitaria rimane di mezzo punto percentuale sotto la media italiana, che è già al di sotto di quella OCSE (6,9%). Vero che la ricchezza del Trentino è proporzionalmente superiore alla media nazionale e che quindi, pur a rapporto spesa sanitaria/PIL inferiore la spesa pro capite risulta comunque superiore, ma è anche vero che la spesa sanitaria si calcola in rapporto al Pil proprio perché questo riflette anche il costo della vita di quel territorio, che incide sulle spese sanitarie, in primis quelle legate al personale”.
In sostanza, conclude “se si vuole trattenere e attrarre personale in un territorio con un costo della vita elevato come il nostro serve aumentare la percentuale di risorse destinate alla sanità, anche per adeguare contratti e incentivi dei professionisti. Cosa che è stata fatta in modo insufficiente. Basta guardare il vicino Alto Adige. Su questo, così come su sugli aspetti organizzativi sopra elencati, serve invertire la rotta, pena una sempre maggiore privatizzazione della sanità”.