''Ragazza aggredita dai lupi'' che azzannano il suo Megal? L'allarmismo è assicurato ma il cane era libero, in campagna, al buio e i selvatici sono fuggiti alla vista della donna

ALA. I toni usati sono sempre gli stessi, estremamente allarmisti e così sull'Adige di ieri (e oggi con ripresa) si è parlato di una ''ragazza aggredita dai lupi sotto casa'' e che poi questi se la sarebbero presa con la cagnolina della giovane, Megal. Il tutto corredato dalla foto della cagnolina e della sua piccola ferita e dall'immagine di un Cane Lupo Cecoslovacco (nemmeno un lupo di archivio insomma, ma vabbè). Nei fatti a leggere la stessa ricostruzione del giornale la vicenda racconta di cani che vengono abitualmente lasciati da soli la notte a scorrazzare nei dintorni di Borghetto, tra vigneti e campagne, per fare i loro bisogni in una zona agricola a ridosso dei boschi. E di lupi che avrebbero intercettato uno di questi cani ferendolo (con un morsetto sulla gambetta) per poi fuggire appena è arrivata la padrona.

I lupi ci sono, si sa, ormai, in Trentino e la presenza in Vallagarina è più che documentata. Come si sa che i cani liberi, senza guinzaglio, non vanno lasciati prima di tutto per non mettere in pericolo loro stessi. Pericoli che arrivano non tanto dai lupi (gli incontri sono comunque rarissimi e fortuiti visto che i lupi sono animali estremamente schivi e assolutamente disinteressati a uomini e loro amici a quattro zampe) quanto da altri cani o da esseri umani che potrebbero non avere piacere a vedersi arrivare incontro un qualsiasi cagnotto (figurarsi quattro) nel buio più assoluto. E poi ci sono i ben noti problemi che causano i cani liberi agli altri animali selvatici con inseguimenti, aggressioni e uccisioni (che poi spesso vengono confuse con quelle causate dai grandi carnivori che, però, cacciano per vivere mentre i nostri amici a quattro zampe lo fanno per istinto). 

Stando, comunque, ancora al racconto sul giornale era buio pesto, erano le 20 passate. Da descrizione della stessa ragazza dopo aver sentito guaire uno dei suoi cani, Megal appunto, è stato necessario usare la torcia per illuminarlo e rintracciarlo nella campagna e capire, solo a quel punto, che il cane era ferito e, a detta della giovane, circondato dai lupi. La giovane a quel punto sarebbe corsa incontro ai lupi gridando, sempre da suo racconto, e questi sono fuggiti a zampe levate a dimostrazione del fatto che se il cagnolino fosse stato al guinzaglio vicino alla sua padrona non avrebbero corso alcun pericolo.

Con questo non si vuol sminuire l'accaduto. Si comprende lo spavento della giovane e non ci si può che rammaricare per le ferite riportate dal cagnolino, sperando che si rimetta presto in salute, ma il racconto, scevro dai sensazionalismi e dai tentativi di strumentalizzazione (guarda caso il primo commento è stato quello del sindaco Fracchetti che tra pochi mesi si rigioca la carica di primo cittadino e ha tuonato a favore degli abbattimenti e il secondo quello del suo vice) è questo. 

Sul tema intervengono anche le associazioni del Circolo di Trento di Legambiente, Enpa del Trentino, Io non ho paura del lupo, Pan-Eppaa e Wwf del Trentino che aggiungono ulteriori dettagli di analisi. ''In relazione al recente articolo che descrive con toni allarmistici un presunto attacco di 4 lupi ad un cane in un'area agricola nei pressi di Borghetto, le scriventi Associazioni sottolineano che, da quanto noto ad oggi, non esistono riscontri certi per attribuire l’episodio a questa specie. La ferita riportata dal cane appare di piccole dimensioni e non presenta caratteristiche riconducibili con certezza ad uno o più lupi. Sarebbe quindi opportuno, prima di trarre conclusioni affrettate, consultare esperti qualificati per un’analisi approfondita, nonché attendere il riscontro del Corpo Forestale Trentino su eventuali segni di presenza rinvenuti in loco e su eventuali riscontri genetici. Questo non significa, di fatto, mettere in dubbio l’accaduto, ma approfondire le vicende e lasciare voce agli esperti per le opportune valutazioni''.

Concetti sacrosanti che ovviamente sono distanti anni luce da quanto fatto e letto in questi due giorni sulla vicenda. ''In questo contesto - proseguono le associazioni - stonano le dichiarazioni degli amministratori locali e le richieste di abbattimento, del tutto sproporzionate rispetto all’accaduto, tanto più che il fatto è avvenuto in un’area agricola e durante le ore serali, dove, dopo oltre un decennio dal ritorno del lupo, occorre prestare attenzione quando si conducono cani liberi fuori dal proprio controllo. Concludendo, questo continuo “al lupo al lupo” distorce la percezione pubblica sulla presenza di questo animale nel nostro territorio: chiediamo maggiore responsabilità nella diffusione delle informazioni e un approccio equilibrato e basato sui fatti''.