Ossa umane a 2460 metri assieme a dei resti animali, ora il Dna potrebbe risolvere un giallo che va avanti da 60 anni, ecco di chi sarebbero
Le perizie medico-legali ora disponibili dimostrano che alcune delle ossa sono di origine animale ma non la parte inferiore di una gamba e il piede che sarebbero invece di un cadavere umano

TIROLO. Sembra andare verso una soluzione il giallo delle ossa ritrovate il 25 agosto dello scorso anno, attorno alle 12, nel comune di Sölden, distretto di Gurgl, nella Rotmoostal, a 2459 metri di altitudine.
Le ossa rinvenute erano di diverso tipo e comprendevano quelle della parte inferiore di una gamba e di un piede umani.
Gli agenti della stazione di polizia di Sölden e della stazione di polizia di Imst le avevano recuperate consegnandole all'Istituto di medicina legale dell'Università di Innsbruck per l'esame e l'estrazione del Dna, secondo quanto disposto anche dalla Procura di Innsbruck.
Le perizie medico-legali ora disponibili dimostrano che alcune delle ossa sono di origine animale ma non la parte inferiore di una gamba e il piedi che sarebbero invece di un cadavere umano.
Gli ulteriori esami del Dna avrebbero ora stabilito che i resti potrebbero essere di un cittadino tedesco di 30 anni del Baden-Württemberg, caduto in un crepaccio durante un'escursione sciistica nel 1967 nella zona del cosiddetto Wasserfallferner, a un'altitudine di circa 3.200 metri, e da allora scomparso.
Secondo quanto riferito dalla polizia del Tirolo non sono stati trovati parenti della vittima.