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Matias Pascual ha confessato: è stato lui a colpire mortalmente con una coltellata al petto Roberto Comelli durante una lite nella notte di Capodanno

Il 19enne italo - argentino, barista di professione e residente a Prevalle, ha ammesso le proprie responsabilità durante l'interrogatorio notturno. Comelli, in stato di alterazione, aveva cercato di entrare in quella che era una festa privata, provocando una rissa. Il sostituto procuratore Laura Matrone ha disposto il trasferimento nel carcere di Bergamo. Non può essere rinchiuso a Brescia causa incompatibilità con un altro detenuto

Pubblicato il - 02 gennaio 2025 - 15:10

PREVAGLIO D'ISEO. Alla fine Matias Pascual ha confessato: il 19enne italo - argentino, di professione barista e residente a Prevalle, nella notte ha ammesso di essere stato lui a colpire con una coltellata al petto Roberto Comelli, il 42enne ucciso la notte di Capodanno all'esterno di una festa privata che si stava svolgendo dentro una palestra di Prevaglio d'Iseo.

 

Da quanto è emerso dalle testimonianze, che hanno permesso ai carabinieri di Chiari e al nucleo operativo di Brescia, di ricostruire l'accaduto e d'individuare il responsabile dell'omicidio Comelli - pregiudicato e noto per il suo carattere "difficile" - era stato allontanato da alcuni locali della zona perché in stato di alterazione.

 

Attorno alle quattro del mattino, secondo il racconto di alcuni presenti, avrebbe cercato d'introdursi nella festa privata organizzata nella palestra di Prevaglio, all'interno della quale circa 80 ragazze e ragazzi stavano festeggiando il Capodanno.

 

Al rifiuto di farlo entrare, Comelli ha reagito con aggressività, provocando una rissa. E, nel tafferuglio, Pascual ha colpito con un coltello da cucina con lama di 30 centimetri il 42enne che, dopo essere stato pugnalato, ha barcollato per qualche decina di metri prima di accasciarsi ormai esanime nel piazzale sottostante.

 

La confessione è arrivata nella notte, durante il lungo interrogatorio, davanti al sostituto procuratore Laura Matrone: il 19enne è stato condotto nel carcere di Bergamo perché non poteva essere trasferito in quello bresciano di Canton Mombello causa incompatibilità con un altro detenuto. L'accusa è quella di omicidio volontario.

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