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"L'ultima gara, i primi sintomi e la terribile diagnosi" la storia della 37enne Francesca Agostini: "Lotto contro il Parkinson, sogno di tornare in montagna e le Paralimpiadi"

Per aiutare Francesca Agostini a sostenere i costi delle cure è stata lanciata una campagna di raccolta fondi : "Dopo anni di sport a 35 anni è arrivata la terribile diagnosi ed è iniziata la sfida contro la malattia che vuole portarmi via tutto ciò che amo. Ma ogni salita, per quanto ripida, ha sempre una vetta"

Di Federico Oselini - 09 gennaio 2025 - 18:55

TRENTO. "Una corsa contro il tempo, con l'amore nel cuore". Francesca Agostini, 37 enne di Sopramonte di Trento, definisce così la grande sfida che la vita gli ha messo davanti: da sempre con una grande passione per lo sport, praticato a livello agonistico "dalla corsa in montagna alle gare vertical, fino allo sci alpinismo", nel febbraio del 2022 la sua esistenza è stata stravolta dalla drammatica diagnosi di una rara forma di malattia di Parkinson giovanile.

 

E da quel momento, spiega, "è iniziata una nuova sfida, una gara senza pettorale e senza un traguardo visibile, contro una malattia che sembrava voler portarmi via tutto quello che amavo".

 

Francesca Agostini, che sceglie di raccontare la sua storia a il Dolomiti, ripercorre i vari step percorsi negli ultimi tre anni: dall'ultima gara affrontata nel 2022 ai primi sintomi della malattia, la moltitudine di controlli medici e la diagnosi "inaspettata e drammatica", fino al graduale peggioramento della sua condizione fisica, con "il tremore, la fatica e la perdita progressiva di autonomia che cercano di spegnere la persona che ero: una sportiva innamorata della montagna".

 

"Ho affrontato un delicato intervento chirurgico di deep brain stimulation, volto a ridurre i sintomi motori debilitanti della malattia – racconta Francesca – e quest'operazione mi ha dato una piccola speranza: poter tornare a muovermi, e magari riabbracciare le vette che mi hanno sempre dato pace e libertà".

 

Il cammino però, spiega, è ancora lungo e costoso e per questo ha deciso, assieme al marito Andrea, di chiedere un aiuto attraverso una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma GoFund Me (QUI SITO) che, lanciata nelle ultime settimane di dicembre, ha già raccolto la solidarietà di tantissime persone. Servirà, sottolinea, per sostenere i costi di una persona che possa assisterla, per le cure per rallentare il progresso della malattia e in generale per le spese non coperte dal sistema sanitario.

 

"Non è stato facile accettare questa realtà, ma in questa tempesta di paura e incertezza ho trovato un faro di luce – prosegue Francesca – l’amore di mio marito, la sua forza e la sua fiducia in me: è stato lui, insieme alla determinazione dei medici che mi seguono con professionalità e dedizione, a darmi la speranza di non arrendermi. E i miei amici, sempre al mio fianco, mi hanno aiutato a ricordare chi sono: una sportiva, una combattente, una donna che non smetterà mai di lottare".

 

Ed è grazie al sostegno delle persone che quotidianamente le stanno vicino che Francesca sta affrontando la sua "gara più importante", forte anche di quello che proprio lo sport le ha insegnato. "Ogni salita – osserva – per quanto ripida ha sempre una vetta. Ed il mio sogno, per quanto ambizioso, è quello di tornare a correre e di rimettermi in gioco provando ancora quella libertà che solo il movimento riesce a dare".

 

Il pensiero di Francesca va poi alle persone che, come lei, stanno affrontando malattie incurabili nel silenzio: "Voglio ricordare a tutti che, circondandoci di persone positive e amici sinceri, possiamo trovare la forza per vivere questa lotta: non si tratta solo di resistere, ma di continuare a vivere, sperare e sognare".

 

Prima di salutarla, le chiediamo quale sia il suo sogno per il futuro, e la risposta arriva subito, senza alcun dubbio: "Il mio sogno nel cassetto è riuscire a partecipare alle Paralimpiadi di Los Angeles nel 2028, nella 10K maratona e mezza maratona".

 

"La strada è lunga e la salita è ripida ma io non sono sola – conclude Francesca Agostini – e questa consapevolezza è il mio traguardo più grande. Grazie a tutti coloro che camminano al mio fianco, perché è con voi che, un passo alla volta, sto imparando a riscrivere la mia storia".

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