Febbre e sangue dagli occhi: preoccupano i nuovi casi del virus Marburg. L'Oms ha inviato le proprie squadre
La febbre emorragica di Marburg è una grave malattia zoonotica causata dal virus a Rna Marburgvirus. Dagli studi portati avanti fino ad oggi si è potuto capire che uno dei serbatoi del virus è il pipistrello della frutta africano

TANZANIA. C'è preoccupazione per i casi registrati in Tanzania nei giorni scorsi del virus Marburg.
Si tratta di una letale febbre emorragica, simile all’Ebola, che sta emergendo in una regione di confine della Tanzania. Secondo Tedros Adhanom Ghebreyesus, capo dell'Oms, nei prossimi giorni potrebbero emergere altri casi. Le possibilità di diffusione del virus in Europa sono basse ma l'attenzione è piuttosto alta.
Immediatamente sul posto sono state inviate diverse squadre dell'Organizzazione mondiale della sanità al lavoro con le autorità sanitarie locali per cercare di risalire all’origine dell’epidemia, controllare i casi sospetti ed evitare la diffusione.
Nel fine settimana la Bbc online ha ripreso una dichiarazione del ministro della Salute del Paese africano, Jenista Mhagama, nel quale si spiegava che tutti i casi sospetti sono risultati negativi al virus di Marburg. Il ministro ha poi anche spiegato che il Paese ha rafforzato i propri sistemi di sorveglianza e di monitoraggio della malattia.
Secondo quanto riportato dall'Istituto Superiore di Sanità la malattia da virus di Marburg, nota come febbre emorragica di Marburg, è una grave malattia zoonotica causata dal virus a Rna Marburgvirus, della famiglia dei Filoviridae, a cui appartiene anche il virus Ebolavirus. Dagli studi portati avanti fino ad oggi si è potuto capire che il serbatoio del virus è il pipistrello della frutta africano (Rousettus aegyptiacus).
Il virus è stato descritto per la prima volta nel 1967 in occasione di due focolai registrati contemporaneamente in Germania (a Marburg e Francoforte) e nell’ex Yugoslavia (a Belgrado).
Per quanto riguarda i sintomi della malattia il periodo di incubazione generalmente ha una durata di 5- 10 giorni, ma sono anche stati osservati periodi dai 2 ai 21 giorni. L’esordio è improvviso con sintomi e segni non specifici come febbre alta (39-40 gradi), grave cefalea, brividi, malessere e dolori muscolari. A distanza di tre giorni dall’esordio possono comparire crampi e dolori addominali, nausea, vomito e diarrea che può durare anche per una settimana. Dal quinto al settimo giorno possono apparire un rash maculopapulare e il quadro clinico può aggravarsi con la comparsa di manifestazioni della febbre emorragica quali petecchie, emorragie mucosali e gastrointestinali, e sanguinamento.
Successivamente possono manifestarsi anche sintomi e segni neurologici (disorientamento, agitazione, convulsioni e stato comatoso).