Dalle Tac alle risonanze fino agli acceleratori lineari, in Trentino attrezzature obsolete: alcune con oltre 20 anni di vita. Tonina: "Nel 2025 nove milioni di euro per le sostituzioni"
A fine dicembre 2024 il guasto contemporaneo delle due Tac dell'ospedale Santa Chiara di Trento ha causato diversi disagi. Nei mesi precedenti il primo campanello dall'allarme era stato lanciato da un'analisi fatta da "Dataroom" di Gabanelli nella quale il Trentino nel proprio “parco macchine” risultava aver il 67% dei suoi macchinari per le risonanze magnetiche e il 55% delle Tac ormai sopra i 10 anni di utilizzo; e quindi obsoleti

TRENTO. Risonanze magnetiche, Tac, mammografie e altri esami diagnostici. Sono moltissimi gli accertamenti eseguiti ogni anno, e di conseguenza è fondamentale monitorare lo stato delle apparecchiature utilizzate, verificando la loro efficienza. Non va inoltre sottovalutata l'importanza di rimanere al passo con l'evoluzione tecnologica, un aspetto cruciale per il settore sanitario.
Non è passata inosservata, suscitando non poca preoccupazione, l'analisi pubblicata lo scorso ottobre da Dataroom, a firma di Milena Gabanelli e Simona Ravizza, e successivamente ripresa nel libro Codice Rosso – Come la sanità pubblica è diventata un affare privato. Nella ricerca, si evidenziava come il Trentino avesse un 67% delle sue apparecchiature per risonanze magnetiche e un 55% delle Tac ormai obsolete, con più di 10 anni di utilizzo.
La preoccupazione è aumentata ulteriormente a fine dicembre 2024, quando il guasto contemporaneo delle due Tac dell'ospedale Santa Chiara di Trento ha provocato disagi per i pazienti e per il personale medico, con ritardi nelle diagnosi e complicazioni nella gestione dei pazienti, costretti a essere trasferiti in altri ospedali della Provincia. "Siamo intenzionati a verificare i contratti di assistenza e manutenzione per comprendere la situazione. Il servizio è garantito, ma si tratta di un disagio, oltre che di un costo, che riguarda il principale ospedale del Trentino", aveva dichiarato a il Dolomiti l'assessore Mario Tonina (QUI L'ARTICOLO).
Ora, a distanza di poche settimane da quell'incidente, l'assessore ha risposto a un'interrogazione presentata in consiglio provinciale dalla consigliera di Campobase, Chiara Maule, facendo un'analisi dettagliata delle grandi attrezzature sanitarie in uso nei presidi dell'Azienda sanitaria. Dalla relazione emerge che alcune apparecchiature in uso hanno ormai più di vent'anni.
Nel dettaglio, i dati forniti rivelano che ci sono 4 acceleratori lineari: uno del 2022, due del 2012/13 e uno del 2002. Quest'ultimo sarà sostituito nell'ambito di un piano di investimenti con una gara prevista nel 2026.
Ci sono poi 7 mammografi: uno del 2021, cinque del 2017 e uno del 2013. Per quanto riguarda la loro sostituzione, come spiegato nella risposta all'interrogazione, le valutazioni sono rinviate ai prossimi aggiornamenti del piano di investimenti.
Per quanto riguarda le risonanze magnetiche, 3 risalgono al 2020, una al 2019, e altre 3 sono degli anni 2012-2013 e 2014. Per alcune di queste apparecchiature è prevista la sostituzione nel 2026.
Due angiografi digitali risalgono al 2006/2008, un altro è del 2022 e uno del 2024. Per i due più obsoleti è prevista la sostituzione nel 2025, mentre nel 2025 è prevista anche l'installazione di un quinto angiografo.
Sono presenti anche due Tac-pet: una del 2008 e una del 2023. Inoltre, sono in uso un sistema robotizzato per chirurgia endoscopica del 2019, due sistemi Tac gamma camera integrata (uno del 2022 e uno del 2024) e 12 tomografi assiali computerizzati (Tac): cinque del 2012, tre del 2014-2016, due del 2019, e altri due del 2021 e 2023.
Va sottolineato che sono in corso dei miglioramenti. In particolare, per quanto riguarda quanto accaduto a dicembre e la sostituzione delle Tac obsolete, l'assessore Tonina ha spiegato che "grazie al finanziamento del Pnrr, è stata acquistata una Tac a 128 strati, del costo di 432.560 euro, per sostituire il macchinario vecchio. Attualmente è in corso la progettazione dei lavori di adeguamento dei locali, con la previsione di installare e collaudare la nuova apparecchiatura nel corso del 2025". L'importo totale che la Provincia destinerà nel 2025 per la sostituzione delle grandi attrezzature sanitarie ammonta a “circa 9 milioni di euro” ha spiegato Tonina.