Carcere, troppi detenuti. L'associazione Coscioni: “In Trentino Alto Adige sovraffollamento al 133%”
Nel 2024, nella casa circondariale di Spini, si sono toccate più volte punte di 380 persone presenti, con una crescita significativa in particolare delle donne. Difficile la situazione per quanto riguarda detenuti con diagnosi psichiatriche maggiori

TRENTO. Un sovraffollamento che non si ferma e che continua a creare problemi all'interno della case circondariali di Trento e Bolzano. Questa volta a denunciarlo è l'associazione Luca Coscioni che ha pubblicato i dati riferiti alla presenza di detenuti negli istituti penitenziari.
Al 9 dicembre 2024 in Italia sono 62.283 le persone detenute a fronte di una capienza ufficiale di 51.165 posti (dati del Ministero della Giustizia). Di questi, però, 4.478 posti non sono disponibili. Il tasso di affollamento è quindi del 133,4%. Durante l'estate era poco sotto il 130%.
“Per questo, e di fronte al silenzio delle istituzioni, ad agosto scorso – spiega l'associazione – abbiamo diffidato le 102 aziende sanitarie competenti per la salute nelle 189 carceri italiane per chiedere loro di adempiere al ruolo, previsto per legge, di fornitrici di servizi socio-sanitari e di monitoraggio delle condizioni degli istituti”. Le diffide ricordavano che “la responsabilità per la mancata applicazione e i ritardi nell’attuazione delle misure previste per lo svolgimento dell'assistenza sanitaria penitenziaria sono imputabili al Direttore Generale della Asl”.
Nel 2024, nella casa circondariale di Spini, si sono toccate più volte punte di 380 persone presenti, con una crescita significativa in particolare delle donne che sono arrivate anche a raggiungere recentemente la cifra record di 53. I dati sono stati ricordati anche dalla Garante dei detenuti, la professoressa Antonio Menghini, che nell'ultimo rapporto ha anche sottolineato la difficile situazione che si sta vivendo per quanto riguarda i detenuti con diagnosi psichiatriche maggiori (spettro psicosi, spettro disturbi depressivi, gravi disturbi spettro ansioso e ossessivo, gravi disturbi di personalità, gravi disturbi del controllo degli impulsi e doppia diagnosi), che nel primo semestre 2024, erano 83 (il 22% rispetto al numero complessivo di presenti) di cui 21 in doppia diagnosi (in condivisione con il SerD), 65 uomini e 18 donne (60% rispetto al numero di donne presenti).
Alle richieste che sono state inviate dall'associazione Coscioni, “Meno della metà delle Aziende sanitarie ha risposto” ha ricordato Marco Perduca, che coordina l'iniziativa “abbiamo quindi deciso di procedere con delle richieste di accesso agli atti per ottenere le relazioni delle visite in carcere e pubblicizzato la possibilità di condividere in modo sicuro e anonimo critiche relative al diritto alla salute in carcere sul sito FreedomLeaks.org”.
Il sovraffollamento “crea condizioni invivibili” prosegue Perduca “per questi motivi nel 2013 la Corte europea dei diritti umani ha adottato una sentenza, nota come Torreggiani, che ricordò che la disponibilità di uno spazio inferiore ai tre metri quadri continua a essere ritenuta di per sé sufficiente ad integrare un trattamento inumano e degradante, altrimenti noto come tortura.”