Cacciatori di insetti, funghi, batteri e virus, ecco chi sono gli "angeli custodi" delle piante: "In un anno 1300 ispezioni per 78 organismi nocivi"
Nel corso del 2024 sono state messe 106 trappole nelle stazioni di servizio autostradali e nei mercati all'ingrosso, per prevenire la presenza di organismi nocivi

BOLZANO. Rintracciano insetti, funghi, batteri e virus. Sono al lavoro sempre per proteggere le piante. Sono chiamati gli “angeli custodi” delle piante, gli otto ispettori fitosanitari impegnati in Alto Adige.
Il coordinatore è Stefano Endrizzi che lavora da 30 anni nel settore. Tra i compiti svolti dal personale in servizio vi sono il monitoraggio e la certificazione. “L'anno scorso - spiega Endrizzi - abbiamo effettuato 1300 ispezioni per 78 organismi nocivi, controllato 90 specie di piante ed eseguito 4600 ispezioni in loco, oltre a posizionare circa 106 trappole nelle stazioni di servizio autostradali e nei mercati all'ingrosso, per prevenire la presenza di organismi nocivi”.
Il Servizio Fitosanitario provinciale è supportato nelle sue attività di monitoraggio dal Centro di Consulenza per la fruttiviticoltura dell'Alto Adige e dal Centro di Consulenza per l'agricoltura montana Bring nel lavoro di prevenzione.
Sono 20 i parassiti in lista prioritaria, tra cui il coleottero giapponese, attualmente non presente in Alto Adige. “Dal 2017 monitoriamo questo scarabeo con speciali trappole attrattive, ispezioni visive e campionamenti, soprattutto nelle aree a maggior rischio: lungo il fiume Adige da Salorno al Burgraviato e in Valle Isarco, fino a Varna”, sottolinea Endrizzi. Individuare preventivamente i parassiti è molto importante, essendo la loro presenza maggiormente diffusa con l'aumento del commercio e del riscaldamento globale.
L'anno scorso sono state fatte ispezioni all'esportazione su quasi 110.000 tonnellate di mele e piante da vivaio, legno e prodotti in legno. La maggior parte delle mele viene esportata in Arabia Saudita, Norvegia, Brasile e Israele.
Nel 2024, gli ispettori fitosanitari hanno rilasciato 6605 certificati fitosanitari per l'esportazione. Il loro lavoro di monitoraggio costante e protezione delle piante è fondamentale, ripensando, ad esempio, al caso del batterio Xylella, che ha provocato in Salento la distruzione di milioni di piante di ulivo.