Bodycam ai controllori, pulsanti di emergenza e cabine di guida chiuse, ecco il progetto per un trasporto pubblico ''blindato''
Le misure sono state presentate a Bolzano. In parte sono già state avviate nel corso del 2024 e comprendono anche l'installazione di nuove telecamere. Grazie ai pulsanti di emergenza gli autobus possono essere localizzati e la pattuglia che viaggia nelle immediate vicinanze può essere avvisata

BOLZANO. Bodycam ai controllori per registrare le situazioni critiche, cabine di guida chiuse, pulsanti di emergenza sui mezzi e soprattutto l'installazione di una rete importante di telecamere sugli autobus e nei centri di mobilità.
La Provincia di Bolzano, assieme alla Questura, ha presentato nelle scorse le misure che sono state messe in campo per rendere il trasporto pubblico più sicuro. “Nel 2024 siamo dovuti intervenire 54 volte. Tuttavia, grazie all'utilizzo delle nuove tecnologie sugli autobus Sasa, siamo riusciti ad arrivare sul posto molto più rapidamente” ha spiegato il questore Paolo Sartori.
Fondamentale rimane il collegamento costante e regolare con i carabinieri o la polizia per riuscire ad intervenire in maniera rapita in caso di emergenza. I pulsanti di emergenza, ora disponibili su tutti gli autobus Sasa, sono stati previsti in quest’ottica. “Permettono un collegamento diretto con la Questura. Gli autobus possono essere localizzati e la pattuglia che viaggia nelle immediate vicinanze può essere avvisata”, spiega l'assessora provinciale alla Sicurezza Ulli Mair.
E' stato potenziato il sistema di videosorveglianza. Sono già state installate 500 telecamere alle fermate di autobus e treni e nelle stazioni delle biciclette. Ne seguirà l’installazione di altre e sono stati intensificati i controlli sui trasporti pubblici, ad esempio sui treni Sad e Trenitalia. Per quanto riguarda il Nightliner, il personale di sicurezza è stato dispiegato su tutte le linee principali.
La presidente di Sasa SpA, Astrid Kofler, nel corso della presentazione delle misure, ha sottolineato che la sicurezza sui trasporti pubblici è diventata una questione molto delicata. Fondamentale, ha spiegato, rimane anche “la formazione del personale per reagire in maniera corretta in caso di emergenza”.