Aumenti delle rette nelle Rsa, la rabbia del sindacato: "Sono ingiustificati". Richiesto l'intervento di Tonina: "I bilanci delle famiglie sempre più in sofferenza"
Secondo i dati forniti dal sindacato nei giorni scorsi , su 25 case di riposo di cui sono state rese pubbliche le delibere ben 8 hanno applicato l’aumento massimo prevedibile mentre solo 4 hanno mantenuto le rette invariate

TRENTO. “Serve un intervento dell'assessore Mario Tonina affinché la situazione ritorni all’interno di parametri legati all’inflazione effettiva e si arrivi a contenere quindi gli aumenti delle rette”. L'appello arriva dal direttivo della Uil pensionati del Trentino che ha deciso di intervenire sull'aumento delle rette delle Rsa della nostra Provincia.
Secondo i dati forniti dal sindacato nei giorni scorsi , su 25 case di riposo di cui sono state rese pubbliche le delibere ben 8 hanno applicato l’aumento massimo prevedibile mentre solo 4 hanno mantenuto le rette invariate.
“Tra le motivazioni addotte per gli aumenti – spiega il sindacato - l’incidenza nei bilanci della voce energia. In media si tratterà di un aumento di più di 1000 euro nel mentre gli stipendi sono rimasti al palo e i bilanci familiari risultano sempre più in sofferenza”.
Nell'ultima direttiva della Pat era stata data la possibilità di aumentare le rette e gli attesi aumenti sono arrivati. “Gli stanziamenti ricevuti nelle scorse settimane dalla Pat – aveva spiegato a il Dolomiti la presidente di Upipa Michela Chiogna - sono servizi in più che diamo ma rimangono aperte ancora la questione dell'inflazione che si è fatta ancora sentire, il caro energia e l'aumento del costo della vita basta pensare ai costi per i servizi, la pulizia, la mensa, oppure la manutenzione”. (QUI L'ARTICOLO)
Il Direttivo della Uil trentina ha quindi deciso di rivolgersi all’assessore Tonina e allo stesso tempo ha annunciato anche azioni “nei confronti delle strutture che hanno attivato gli aumenti più significativi ed ingiustificati nella sostanza”,