Alunni senza pranzo in mensa, il sindaco: “I bambini devono mangiare e continueranno a farlo. Non lasceremo nessuno indietro ma le famiglie si rivolgano al Comune”
Il caso risale a diverse settimane fa, quando alle elementari del Comprensivo Merlin, a Belluno, otto bambini non si erano visti servire il pasto durante il servizio mensa: “Invitiamo ancora una volta – dice il Comune dopo un incontro con la scuola e la ditta concessionaria del servizio mensa – i genitori a rivolgersi a noi con fiducia”

BELLUNO. “I bambini devono mangiare e continueranno a farlo, tutti i bambini”. Sono queste le parole del sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin dopo un incontro questa mattina (7 gennaio) per discutere del caso dei bimbi lasciati senza pasto alle elementari del Comprensivo Merlin (Qui Articolo). L'episodio risale a diverse settimane fa: otto bimbi della primaria non si erano infatti visti servire il pranzo durante il servizio mensa. Secondo quanto emerso, la società di ristorazione che si occupa di sfamare gli alunni avrebbe deciso di interrompere l'erogazione, dopo ripetuti avvisi, in quanto le famiglie dei bimbi interessati non avrebbero pagato la retta prevista.
Una situazione delicata, che ha colpito particolarmente la comunità e portato a una prima comunicazione ufficiale da parte dell'Amministrazione comunale e a una replica del presidente del Consiglio d'Istituto, Paolo Bello (Qui Articolo). Oggi le autorità del Comune di Belluno hanno discusso della questione insieme alla scuola interessata e alla ditta concessionaria del servizio di mensa.
“Non lasceremo nessuno indietro – sono le parole del sindaco – ma è necessario che le famiglie si rivolgano al Comune. Laddove emergono difficoltà economiche o organizzative, il Comune è sempre stato pronto ad attivarsi con i Servizi sociali per supportare, trovando soluzioni adeguate e tempestive. Invitiamo ancora una volta i genitori a rivolgersi a noi con fiducia: i servizi sociali sono disponibili per aiutare. Comprendo che vi possano essere timori, anche per l'eccessiva spettacolarizzazione mediatica che la vicenda ha subito, ma qui questi genitori possono trovare dialogo e comprensione nel rispetto della privacy. Ci tengo a ribadirlo ancora una volta”.
Dopo l'incontro, l'Amministrazione sottolinea il suo impegno sul tema e la necessità di effettuare le verifiche del caso, al fine di rilevare la difficoltà economica o altre ragioni: “Un passaggio necessario – dicono le autorità – sia per rispettare la normativa che lo impone, sia per rispetto dei moltissimi genitori che, magari con fatica, hanno sempre pagato la mensa. Dopo i numerosi tentativi di contattare le famiglie, attraverso la scuola, attraverso lettere recapitate nella buchetta delle lettere e e-mail in diverse lingue per superare eventuali barriere linguistiche e dopo l’apertura del Comune di sabato per garantire una maggiore accessibilità e facilitare il dialogo con i cittadini - aggiunge l’assessore alla Scuola, Roberta Olivotto -, l’Amministrazione ha invitato a un incontro a Palazzo Rosso la scuola e la ditta concessionaria del servizio. Durante l’incontro, il Comune ha chiesto alla scuola di assumere un ruolo attivo nella mediazione, proponendo di organizzare un incontro con i genitori e la ditta presso la sede scolastica. Questo evento sarà un’opportunità per confrontarsi direttamente con la ditta fornitrice e il Comune, al fine di trovare soluzioni condivise”.
Il tema, conclude il Comune: “E' noto da mesi e da mesi l'Amministrazione lo stava affrontando cercando la via del dialogo e favorendo l'accesso ai Servizi sociali da parte dei nuclei in difficoltà. In alcuni casi l'avvicinamento ai Servizi comunali c'è stato e questo ha favorito una risoluzione positiva della difficoltà, per gli altri nuclei che ancora non si sono affidati al Comune, tuttavia, oggi la soluzione è vicina”.
“Da mesi – ribadisce il sindaco – lavoriamo per trovare risposte concrete a questa difficoltà che stanno affrontando le famiglie e per cercare un dialogo. La collaborazione tra tutte le parti coinvolte è essenziale per garantire una soluzione, tenendo presente che la nostra prima preoccupazione è il benessere dei bambini”.