Trento come il Bronx? Ianeselli risponde a "Fuori dal coro": “Non nego le difficoltà ma è stato fatto un ritratto non veritiero della città”
Il primo cittadino: "Chi oggi a Trento gongola per questo servizio, confidando magari che arrivi un qualche vantaggio politico, non si rende conto che sta gongolando su fenomeni che con il Comune hanno ben poco a che fare, visto che la competenza sull’ordine pubblico non è certo nostra".

TRENTO. “Non nego le difficoltà della città, ma certo non è veritiero il ritratto di Trento che abbiamo visto ieri sera in un programma televisivo peraltro noto per fare cattiva informazione. Quel che è andato in onda è piuttosto un collage di immagini, in gran parte note, montato ad arte e accompagnato da una colonna sonora da film horror ”.
Sono queste le parole decise con cui il sindaco di Trento Franco Ianeselli, intervistato da il Dolomiti, commenta il servizio realizzato dalla troupe del programma "Fuori dal Coro" condotto dal giornalista Mario Giordano e andato in onda su Rete 4 nella serata di ieri, 25 settembre.
Una luogo descritto come passato in breve tempo da "isola felice" a "città totalmente fuori controllo" dove regnano criminalità, violenza e degrado, con l'inviata che si reca nelle aree "critiche" cittadine, da Piazza Dante a Santa Maria Maggiore, fino agli argini del fiume Adige che, come viene sottolineato, sono "trasformati in accampamenti". Ad essere intervistati - tra un video che testimonia lanci di bottiglie filmati dal cameraman e la riproposizione di diverse scene di violenza (già note) avvenute in momenti diversi - anche alcuni esercenti che esprimono preoccupazione per la situazione, con alcuni che raccontano di aver subito, nel corso del tempo, anche rapine.
Nell'osservare le immagini trasmesse, il sindaco di Trento non nasconde il proprio rammarico per i sei minuti di riprese, a volte ripetute in loop, che a sua detta avevano l’intento chiaro di fare sensazionalismo: “Chi oggi a Trento gongola per questo servizio, confidando magari che arrivi un qualche vantaggio politico, non si rende conto che sta gongolando su fenomeni che con il Comune hanno ben poco a che fare, visto che la competenza sull’ordine pubblico non è certo nostra".
Il dito del primo cittadino viene quindi puntato contro il Governo e la Provincia: "La verità è che da due anni abbiamo un governo che in campagna elettorale aveva promesso di bloccare l’immigrazione e che poi ha lanciato iniziative bislacche come i Cpr in Albania e un roboante piano Mattei per l’Africa, con i risultati che tutti sappiamo. La Provincia invece ha smantellato tutti i servizi che favoriscono l’integrazione pensando che così gli immigrati si sarebbero tenuti alla larga da Trento".
Ed il risultato "qui e altrove", sottolinea il sindaco di Trento, è l’aumento del disagio sociale: "Dico qui come altrove perché è di questi giorni la notizia di un giovane ammazzato a Mestre in seguito a una rapina finita male o dell’escalation della microcriminalità a Genova, città che secondo le statistiche sono tra le più insicure d’Italia e sono peraltro sono governate dal centrodestra. Però il colore politico dei Comuni conta poco: conta il fatto è che, da nord a sud, i cittadini sono arrabbiati quando il disagio diventa degrado e, naturalmente, se la prendono con i sindaci, spesso lasciati soli di fronte a fenomeni su cui hanno scarsa possibilità di incidere davvero”.