Orsi e lupi, il (finto) referendum in Val di Non è un flop: affluenza al 45.7%. Il presidente della Comunità di Valle: "Risultato al di sotto delle aspettative"
Due settimane di votazione e sono state 14.153 le persone che hanno deciso di partecipare alla consultazione sui grandi carnivori in Val di Non. Martin Slaifer Ziller, presidente della comunità della Val di Non, spiega: "Strumento poco conosciuto, non siamo riusciti ad intercettare il pensiero dei giovani"

TRENTO. “Un risultato al di sotto delle aspettative. Ci deve far riflettere, dobbiamo capire se è uno strumento da poter usare anche in altre situazioni”, questo il primo commento che arriva da Martin Slaifer Ziller, presidente della comunità della Val di Non dove nelle ultime due settimane i 23 comuni che ne fanno parte hanno partecipato alla consultazione popolare sui grandi carnivori (mediaticamente dipinto come un referendum ma non è così).
Le operazioni di voto sono terminate domenica 8 dicembre. L'affluenza è stata del 45,7% e a partecipare sono state 14.153 persone. I “Sì” sono stati 13.938 (il 98,5%), mentre i “No” 204 (l'1,4%). A questi si aggiungono 5 schede bianche e 6 schede nulle.

“Il risultato a livello personale è sotto le aspettative – ha spiegato a il Dolomiti Slaifer Ziller - ma consideriamo che ben 14 mila nonesi hanno potuto esprimersi e con questo andiamo avanti con il lavoro che stiamo facendo da ormai qualche mese con la Provincia”.
A contribuire a un risultato non all'altezza delle aspettative ci sarebbe stato, chiarisce il presidente della Comunità della Val di Non, “la novità dello strumento”. “E' ancora poco conosciuto – spiega Slaifer Ziller - io stesso parlando con le persone mi sono accorto che in diversi non sapevano nemmeno a cosa andavano incontro. Tutto purtroppo è passato in secondo piano”.
Pochi i giovani che hanno deciso di partecipare. “Non siamo riusciti a intercettare il pensiero dei giovani ed è questo un punto sul quale lavorare. Anche in queste consultazioni purtroppo sono mancati”. Slaifer Ziller assicura che il lavoro iniziato con la Pat sui grandi carnivori continuerà a essere portato avanti.
“Questo risultato, comunque, ci rende più forti nell'andare dalla politica, in Provincia ma anche a livello nazionale, per far capire che c'è un territorio che sta esprimendo una certa sofferenza e preoccupazione. Questo ci deve far pensare. Quando la gente viene a dirci che ha cambiato abitudini di vita perché non è più sicura, è una sconfitta per tutti e dobbiamo capire come attivarci. Nessuno ha detto che il problema si risolve uccidendo orsi e lupi, ma assieme alla Pat serve affrontare il problema e capire come mettere in sicurezza il nostro territorio”.
Un ringraziamento, conclude il presidente della Comunità della Val di Non, va fatto alla macchina organizzativa che ha organizzato la consultazione che è durata due settimane. “Tutti i 23 comuni hanno partecipato e in ognuno si è potuto votare. Sia le amministrazione che i dipendenti stessi si sono adoperati e resi disponibili. Il Costo? Poca cosa, solo quello per la stampa delle schede”