Una decina di zecche addosso dopo la passeggiata: ''Ormai si trovano pure sopra i mille metri''. Anche a Povo la scuola dell'infanzia lancia l'allerta
La Scuola equiparata dell'infanzia "Suor Angelina Lorenzini" di Povo sui social chiede di prestare attenzione per la "presenza di zecche". Si moltiplicano le segnalazioni di questi antropodi. Alessandro a Il Dolomiti: "Una decina dopo essere tornato a casa da una passeggiata nei boschi"

TRENTO. "Sono tornato a casa da una passeggiata nel bosco e mi sono tolto una decina di zecche, ormai si trovano anche sopra i mille metri e in zone fino a pochi anni fa tranquille". A dirlo a Il Dolomiti è Alessandro. "Alcune si stavano ancora muovendo, probabilmente per raggiungere zone più congeniali. E' importante controllarsi sempre dopo un'escursione, soprattutto perché ultimamente sembra una vera e propria invasione".
Un'invasione, tanto che la Scuola equiparata dell'infanzia "Suor Angelina Lorenzini" di Povo ha segnalato sui social di prestare attenzione per la "presenza di zecche portatrici della malattia di Lyme. Oltre a questa malattia, possono trasmettere anche la Tbe".

Ma sono tantissime le segnalazioni di persone che si trovano costrette a dover togliere le zecche dopo una semplice passeggiata. Per non parlare degli animali domestici. "Ci sono casi di presenza anche in parchi cittadini fino a qualche anno fa sicuri da questo punto di vista. Sono vaccinato e quindi riduco il rischio ma è sempre bene controllare - dice Alessandro - quando si è a casa per toglierle il prima possibile. Le ho tolte con una pinzetta: una volta rimossa disinfettare e gettarla via, altrimenti può tornare a mordere".
Le condizioni climatiche sono particolarmente favorevoli a questi antropodi. L'inverno secco e la primavera con temperature estive hanno permesso alle zecche di proliferare in anticipo rispetto agli standard del nostre zone. E sono molti più anche gli esemplari in circolazione.
Negli ultimi anni c'è stato un trend in crescita ma a lanciare l'allerta che il 2022 potrebbe essere un anno di elevata circolazione del virus encefalite virale da zecca (Tbe) è stata anche la Fondazione Mach (Qui articolo).
E' aumentato il numero di casi di malattia di Lyme e di Tbe (encefalite virale), cioè le due principali malattie trasmesse da zecche. In particolare, solo in Trentino, si è passati da una media di 17 casi/anno di malattia di Lyme ai 41 casi degli ultimi 5 anni per arrivare a 45 nel 2020.
E' salita anche la media annuale della Tbe: da 9,7 casi/anno a 23,2 nell'ultimo quinquennio per arrivare, nel 2020, a quota 32 case. Anche l'ultimo report dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari riporta un aumento della pericolosità delle zecche.
Per la Tbe è possibile vaccinarsi, la somministrazione è consigliata in particolare "per chi è esposto ai morsi zecca, quindi chi va nei boschi, dove la vegetazione è rigogliosa". La letalità non è elevata ma la malattia può lasciare sequele prolungate.
L'Apss ricorda le principali misure di prevenzione delle malattie da zecche:
1. Evitare la puntura di zecca, riducendo il contatto diretto con le piante; indossare abiti coprenti, usare repellenti a base di Deet.
2. Dopo ogni escursione nel verde, controllare la pelle di tutto il corpo; togliere subito le zecche che si trovassero attaccate alla pelle, usando una pinzetta (non mettere sostanze sulla zecca). Non è necessario recarsi al pronto soccorso.
3. Dopo puntura di zecca, per almeno 30 giorni, controllare la pelle e sorvegliare la comparsa di disturbi. Se compaiono macchie sulla pelle o altri disturbi, rivolgersi al medico di medicina generale.
4. È possibile contrarre l’infezione da virus Tbe anche per via alimentare attraverso l’uso di latte crudo o di formaggi freschi a base di latte crudo contaminato (in Trentino, ad oggi, non sono conosciuti casi di Tbe a trasmissione alimentare)
5. È disponibile un vaccino contro la Tbe in tre dosi. È raccomandato a chi esegue spesso attività all’aria aperta per motivi professionali o ludico-ricreativi. La vaccinazione viene eseguita gratuitamente presso gli ambulatori vaccinali dell’Apss.