Al via la nuova Stagione dei concerti all’insegna di virtuosismo, personalità e lucidità con Bomsori con il Festival Strings Lucerne


Analisi, recensioni, presentazioni delle grandi opere nella prestigiosa sala della Società Filarmonica di Trento
AGGIORNAMENTO: Sostituzione dell’ultimo minuto, per l’inaugurazione della nuova Stagione dei Concerti della Società Filarmonica di Trento.
A causa di motivi personali, Bomsori non potrà esibirsi a Trento come previsto. Siamo però lieti di annunciare che la talentuosa violinista Alena Baeva prenderà il suo posto, affiancando i Festival Strings
Lucerne in questo straordinario concerto.
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La società Filarmonica di Trento inaugura la nuova Stagione dei concerti all’insegna di virtuosismo, personalità e lucidità con Bomsori accompagnata dal Festival Strings Lucerne (Qui info).
Si parte mercoledì 15 gennaio con Bomsori che è considerata una delle violiniste più dinamiche del nostro tempo. Vincitrice di numerosi concorsi prestigiosi (Ard International, Tchaikovsky International, Queen Elisabeth, Jean Sibelius, Joseph Joachim, Henryk Wieniawski…) la sua ascesa è stata fulminea.
Per Bomsori, il violino è come la voce con cui parla al pubblico e l'artista in esclusiva per Deutsche Grammophon è in grado di esprimere ogni sua sfumatura: che si tratti di un impeto drammatico o di un raffinato momento di lirismo, il suo modo di suonare ha il potere di toccare il pubblico. La sua prossima Stagione la vedrà girare il mondo tra i Bbc Proms con la Bbc Philharmonic e l’Hollywood Bowl con la Los Angeles Philharmonic, la Tonhalle Orchestra Zürich e l'Orchestre Philharmonique de Radio France, la Pittsburgh Symphony e l'Orquesta y Coro Nacionales de España. Suona il violino Guarnieri del Gesù “ex-Moller”, Cremona, 1725, grazie alla Samsung Foundation of Culture of Korea e alla Stradivari Society di Chicago.
In un programma che spazia da Bach a Čajkovskij e Dvořák si unisce ai leggendari Festival Strings Lucerne, tra le migliori orchestre da camera al mondo, sotto la direzione del violinista australiano-svizzero Daniel Dodds. L’ensemble, dalla sua fondazione nel 1956, ha eseguito in prima assoluta più di cento opere, composizioni di Jean Françaix, Frank Martin, Bohuslav Martinu, Sándor Veress, Iannis Xenakis, Krzysztof Penderecki, Klaus Huber e Peter Ruzicka.
L’orchestra ha inoltre collaborato con i più celebri solisti come Yehudi Menuhin, David Oistrakh, Pablo Casals, Anne-Sophie Mutter, Maxim Vengerov, Mischa Maisky e Hélène Grimaud. La sua estesa discografia copre oltre cinquanta anni, includendo sia Lp che Cd per Deutsche Grammophon, Decca, Denon, Eurodisc, Oehms, e Sony.
Il leggendario violinista viennese Wolfgang Schneiderhan, co-fondatore del Festival Strings Lucerne, con i suoi allievi influenzò artisticamente il gruppo orientandolo verso la tradizione d’archi austro-ungarica e il suo speciale “suono d’oro”. Il suo suono distintivo deriva anche dall’alta qualità degli strumenti delle prime parti, provenienti dai leggendari laboratori di Cremona (Antonio Stradivari, Andrea Guarneri, e Nicolò Amati).
La Stagione dei Concerti 2025 proseguirà martedì 28 gennaio con il debutto in sala del sopranista Samuel Mariño accompagnato dal Concerto de’ Cavalieri, fondato e residente presso la Scuola Normale Superiore di Pisa – e impreziosito dal violino di Federico Guglielmo. Da adolescente, Mariño è stato vittima di bullismo per la sua voce acuta. Ora la sua voce lo ha portato in giro per il mondo con una scintillante carriera operistica, noto per la bellezza e la brillantezza del suo timbro vocale.
Domenica 26 gennaio, inoltre, riaprirà anche il salotto domenicale della buona musica, con I Concerti della Domenica, cinque imperdibili matinée (10.30) che uniscono due fra le anime oggi prevalenti nel mondo del concertismo: la reinterpretazione del classico e una marcata creatività giovanile. Debutterà in sala il Quintetto Dedalo dall’Accademia Stauffer di Cremona - dal 1985 destinata all’alta formazione degli strumentisti ad arco.
Note al programma di Alessandro Arnoldo:
Robert Schumann, con Bilder aus Osten op. 66, ci trasporta in un universo poetico e ricco di suggestioni letterarie, ispirate alle tradizioni orientali reinterpretate da Friedrich Rückert. I sei pezzi mostrano un’ampia gamma di stati d’animo e stili. Lebhaft e Nicht schnell alternano vivacità ritmica e dolcezza melodica, mentre Im Volkston richiama le danze popolari con un carattere fresco e rustico. Il finale, Reuig andächtig, si distingue per il tono intimo e riflessivo, chiudendo il ciclo con un senso di nostalgia e raccoglimento.
Méditation, tratto da Souvenir d’un lieu cher op. 42/1 di Cajkovskij, è un canto intimo e malinconico affidato al violino, che si intreccia con un accompagnamento evocativo, riflettendo un periodo di introspezione personale del compositore. La Valse scherzo op. 34, invece, celebra la vivacità e il virtuosismo, trasformando la forma del valzer in un gioco ritmico brillante e pieno di energia.
Il Concerto per due violini e orchestra in Re minore BWV 1043 di Johann Sebastian Bach rappresenta una delle massime espressioni della polifonia barocca. Il Vivace intreccia dialoghi dinamici tra i due violini, creando un tessuto melodico ricco e coinvolgente. Il Largo ma non tanto si distingue per il lirismo profondo e la calma contemplativa, mentre l’Allegro finale riporta energia e virtuosismo, offrendo un esempio perfetto dell’equilibrio tra complessità formale e bellezza melodica.
La Serenata per archi in Mi maggiore op. 22 di Antonín Dvořák è un inno al calore e alla vitalità della tradizione musicale ceca. Il Moderato apre l’opera con melodie serene e pastorali, seguito da un Menuetto elegante e da uno Scherzo vivace. Il Larghetto, cuore emotivo del lavoro, avvolge l’ascoltatore in un lirismo nostalgico, mentre il Finale: Allegro vivace esplode in un turbinio di danza e gioia, celebrando la musica popolare con grande entusiasmo.
Un viaggio musicale attraverso epoche, stili e paesaggi sonori diversi, accomunati dalla capacità di evocare immagini vivide e sentimenti universali. Ogni compositore, con il proprio linguaggio, mette in luce la ricchezza espressiva della musica, trasformandola in uno strumento di connessione emotiva e spirituale. Un’esperienza che unisce profondità intellettuale e autentica umanità, regalando all’ascoltatore momenti di rara bellezza.