
Analisi, recensioni, presentazioni delle grandi opere nella prestigiosa sala della Società Filarmonica di Trento
Mercoledì 12 ottobre, alle ore 19.30, la Società Filarmonica di Trento ospiterà una serata tutta riservata alla chitarra classica, condotta dalla grande Ana Vidovic, riconosciuta a livello mondiale per il suo incantevole suono, la sua tecnica impeccabile, il suo fraseggio ben definito e la sua profonda musicalità.
La concertista croata ha al suo attivo più di 1000 concerti da quando è salita sul palco per la prima volta nel 1988 (a 8 anni) e la sua carriera internazionale comprende recital a Londra, Parigi, Vienna, Salisburgo, Roma, Budapest, Varsavia, Tel Aviv, Oslo, Copenhagen, Tokyo, Hong Kong, Seoul, Monterrey, Toronto, Baltimora, Washington, New York, Philadelphia, Atlanta, Chicago, San Francisco, Los Angeles, Seattle, Houston, Austin, Dallas e St. Louis. Vincitrice di un numero considerevole di premi in concorsi internazionali, tra cui primi premi all’ Albert Augustine Memorial Competition a Bath (Inghilterra), il concorso Fernando Sor a Roma e il Francisco Tárrega International Guitar Competition a Benicassim (Spagna). Altri importanti premi: l'Eurovision Competition for Young Artists, il concorso Mauro Giuliani in Italia, Printemps de la Guitare in Belgio e le Young Concert Artists International Auditions a New York. La Mel Bay Publications ha pubblicato due DVD dedicati ad Ana Vidovic: il primo, Guitar Artistry in Concert è un viaggio musicale tra Torroba, Piazzolla, Villa-Lobos e il secondo, Guitar Virtuoso, contiene opere di Bach, Torroba, Paganini e Walton. Nata in una piccola città vicino a Zagabria (Croazia), è stata la più giovane allieva della prestigiosa Accademia Musicale Nazionale di Zagabria all'età di 13 anni. Dopo aver guadagnato consensi in tutta Europa, è stata invitata a studiare al Peabody Conservatory con il leggendario chitarrista Manuel Barrueco.
Ana Vidovic è una delle chitarriste più famose del mondo ed è stata una delle poche bambine prodigio nella storia della chitarra. Suona uno strumento di Jim Redgate di cui ha detto "Quando l'ho provata la prima volta, immediatamente ho saputo che questo sarebbe stato il mio strumento per molto tempo.”
La Stagione dei Concerti 2022 proseguirà martedì 18 ottobre con la grande violinista Alina Pogostkina, elogiata per le sue esibizioni profondamente commoventi (Hamburger Abendblatt), già vincitrice del Sibelius International Violin Competition di Helsinki. Debutterà a Trento con un programma interamente dedicato a Mozart, accompagnata dalla Camerata RCO, un ensemble unico, formato da prime parti della prestigiosa Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam. Per informazioni sui biglietti e il programma dettagliato: www.filarmonica-trento.it .
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Note al programma
È ormai risaputo che Bach fosse solito trascrivere la sua musica da un ambiente strumentale a un altro e, sebbene non abbia mai scritto specificamente per la chitarra classica, sappiamo che aveva spesso a che fare con i suonatori di liuto e che in più occasioni fece costruire un particolare strumento, a metà tra il liuto e il clavicembalo, dal nome Launtenwerck, sul quale, probabilmente, compose le Suite per liuto. Ma come possono suonare dei brani scritti per violoncello e violino sulle corde di una chitarra? Di certo la linea del basso (spesso solo implicita) e i passaggi più polifonici guadagnano soprattutto in chiarezza e fluidità, senza perdere il suono vibrato delle corde, comune a questi strumenti e, sotto le agili dita di una chitarrista, i movimenti come la saltellante Courante, i più lenti Menuett e la vibrante Gigue acquisiscono il necessario carattere di danza. Allo stesso modo molte delle pagine più affascinanti eseguite con la chitarra sono state originariamente composte per la tastiera da Scarlatti, come la Sonata in Mi magg., con i suoi effetti idiomatici di fanfara. Simile a un’ouverture rossiniana ante litteram, la Grande Ouverture di Giuliani è una pagina allegra, ben sviluppata, con un’introduzione mesta e una coda virtuosistica di dimensioni davvero notevoli. Ispirata dalla Cattedrale di San José a Montevideo (Uruguay), La Catedral è una delle opere più difficile del repertorio chitarristico. L’Andante Religioso rappresenta lo stato d'animo di riverenza che colpì Barrios quando entrò nella cattedrale e l’Allegro Solemne disegna, invece, l’uscita dalla chiesa e il ritorno al trambusto della strada. Nel 1938, il compositore aggiunse un movimento iniziale, Preludio saudade, come un souvenir nell'album di ricordi musicali. Sor scrisse Invenzione e Variazioni dopo aver assistito al Singspiel Die Zauberflöte di Mozart. Il brano, infatti, si basa sulla melodia suonata verso la fine del primo atto: Das klinget so herrlich. L’uccellatore Papageno e il giovane principe Tamino vengono inviati dalla Regina della Notte a liberare la figlia Pamina. Per poter superare l'avventura, ricevono un flauto magico il cui suono ha un effetto disarmante. Gli aggressori si voltano e cantano infatuati: Suona così meraviglioso! [Alessandro Arnoldo]
Programma:
J.S. Bach (1685 – 1750)
Suite n. 1 per violoncello solo in Sol magg., BWV 1007 (arr. V. Despalj)
Sonata n. 1 per violino solo in sol min., BWV 1001 (arr. M. Barrueco)
M. Giuliani (1781 – 1829)
Gran Sonata Eroica op. 150
A. Barrios Mangoré (1885 – 1944)
La Catedral
D. Scarlatti (1685 – 1757)
Sonata in re min. K 213
Sonata in La magg. K 322
Sonata in Mi magg. K 380
M. Giuliani
Grande Ouverture op. 61
F. Sor (1778-1839)
Introduzione e Variazioni su un tema di Mozart op. 9