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Dalla scrittura, al ''ritiro'' in una residenza per perfezionare l'opera e infine la trasposizione teatrale: il concorso per universitari che non potete farvi scappare

Il bando raccoglie scritti brevi a tema libero dei ragazzi e ragazze. Vengono selezionati dieci finalisti. Successivamente, questi studenti avranno, dall'anno scorso, la splendida opportunità, di appartarsi in una residenza, in un posto tranquillo e ameno sotto la supervisione, in prima battuta e dal punto di vista strettamente legato alla narrazione, di Davide Longo e successivamente, e questo fa del progetto un vero e proprio gioiello, i racconti passano alla parte performativa con Guido Laino
DAL BLOG
Di Barbara Mastronardi - 07 febbraio 2021

 Ribelle quanto basta amo gli animali e in particolare i gatti. Inseguo sempre i miei sogni come quello di scrivere e da sempre racconto storie spesso e volentieri di mici e micie.

Le luci si spengono. Il brusio della sala piano piano si placa. Sul palco, un ragazzo e una ragazza leggono con maestria un racconto struggente con voce pacata, mentre, davanti a loro, prende vita lentamente la scena che stanno descrivendo. Come d'incanto ecco siamo a Beirut. Il protagonista della storia sta andando al mercato e tutto d'un tratto tutto si trasforma in una spirale di violenza che descritta dalla lettura e rappresentata dagli attori, diventa reale e tragicamente attuale.

Stiamo parlando del racconto presentato da Sara Chehaimi "Il ragazzo che aspettava l’estate” con cui ha partecipato alla nona edizione dell'"Ateneo dei racconti".

 

Questo spettacolo mi ha talmente colpito che voglio davvero far conoscere in maniera approfondita questo progetto tanto ambizioso quanto complesso e singolare, che coinvolge letteratura e teatro in una magica simbiosi. L'"Opera universitaria", l'Associazione Teatrale Universitaria " ATU", in collaborazione con il Conservatorio F.A. Bomporti di Trento, organizzano ogni anno questa tenzone a base di fioretti letterari, conditi da rappresentazioni teatrali e musica. Niente di meglio, per analizzare in modo ottimale questo percorso che riunire in una sola sessione di confronto Maria Laura Frigotto, Presidente dell' Opera Universitaria, Renata Tommasini responsabile dell'ufficio attività culturali dell'Opera ,Valentina Farinon, presidente dell'Atu e Guido Laino, regista dell' "Ateneo dei racconti".

 

Non possono mancare due dei lettori, Angelica Beccari anche nel ruolo di Vice presidente di Atu e Niccolò Pedelini, che peraltro, oltre a far parte dell'Atu, sono allievi della scuola di teatro di Trento, Emitflesti. Agli albori, tutto nasce dalla volontà iniziale di promuovere in Università la creatività in ambito musicale con il primo concorso "Suoni Universitari ". Successivamente, la collaborazione con l''editore Roberto Keller, che propone l'ampliamento in ambito letterario, si coniuga con la volontà dell'allora Presidente dell'opera universitaria, Fulvio Zuelli e questa sinergia dà vita al progetto iniziale. La scintilla che ha acceso l'incendio che dura ormai da dieci lunghi anni, ha inizio.

 

L'edizione 2020-21 è infatti la decima, dopo che la nona, pur creando questa forma di teatro distanziato dovuto alle regole della situazione contingente, e cominciata in maniera trionfale , ha dovuto stoppare la sua serata finale per le note tristi vicende legate alla pandemia che tanto ha cambiato la nostra vita. Valorizzare il talento degli studenti a tutto tondo. Questo è il must che ha guidato fin dalle origini questo concorso. Lo scopo è allargare i confini del discorso formativo, alla ricerca di talenti nascosti, in un'integrazione che coinvolga in toto studenti iscritti all'Ateneo di Trento e studenti trentini iscritti a facoltà fuori regione, non necessariamente relativa al singolo piano di studi di ciascuno, ovvero anche slegata dal percorso strettamente letterario di ogni partecipante.

 

Il meccanismo è molto lineare. Il bando raccoglie scritti brevi a tema libero dei ragazzi e ragazze. Vengono selezionati dieci finalisti. Successivamente, questi studenti avranno, dall'anno scorso, la splendida opportunità, di appartarsi in una residenza, in un posto tranquillo e ameno. Il punto focale di questo loro, fra virgolette, "isolamento dal mondo" , è perfezionare i loro racconti sotto la supervisione, in prima battuta e dal punto di vista strettamente legato alla narrazione, di Davide Longo, Direttore artistico del progetto letterario e insegnante alla scuola Holden di Torino, ove si insegna storytelling, cioè narrazione e comunicazione, e arti performative, scuola fondata nel 1994 a Torino, dove ha tuttora sede.

 

Successivamente, e questo fa del progetto un vero e proprio gioiello, i racconti passano alla parte performativa. Sotto la guida esperta di Guido Laino, attivo in molti e diversi ambiti, dalla scrittura al teatro, dal cinema alla divulgazione, nasce e prende vita la rappresentazione teatrale, condita con buona musica e narrazione sapiente, e che viene poi messa in scena al teatro Sanbapolis di Trento, per la stretta finale e la designazione del vincitore da parte delle giurie. Ci sono diversi premi legati alle varie fasi del concorso, relativi sia all'aspetto letterario che alla performance teatrale. "L'Ateneo dei racconti" è nato come un percorso squisitamente letterario, e nei primi tre anni della sua storia erano gli stessi autori a leggere i racconti. Dal terzo anno in poi, la collaborazione con Guido Laino e la conseguente aggiunta della performance teatrale, ha rivoluzionato il progetto originale rendendolo molto più strutturato e completo, e il tutto si è andato affinando sempre più, in questa collaborazione particolare fra esperti e ragazzi alle prime armi.

 

Due sono i passi fondamentali.

 

In primis la volontà dell' Opera Universitaria di dar vita a questa residenza dei ragazzi, introdotta dall'anno scorso, che ha trasformato un concorso letterario in un vero e proprio percorso formativo che, in compagnia di professionisti esperti, permette agli studenti di perfezionare la loro storia in maniera completa. Il direttore artistico teatrale, una volta affinata la narrazione sotto la guida di Davide Longo, aiuta gli autori affinché la forza del loro racconto traspaia dal vivo, unendo il pathos della narrazione all'immediatezza della rappresentazione, in un'opera assolutamente collettiva. Non meno importante è stato chiedere la collaborazione degli studenti anche dietro le quinte, un vero e proprio staff di regia, dieci ragazzi e ragazze che si occupano dell'aiuto regia, delle luci, dell'assistenza di palco, e che, insieme al front stage degli studenti che recitano , contribuiscono in maniera sostanziale al prodotto finito. Mettersi in gioco. In buona sostanza gli studenti sono i veri protagonisti, scrittori in erba, attori, registi , giudici (una delle quattro giurie, oltre a quella letteraria e artistica è proprio quella studentesca universitaria e l'altra delle scuole superiori) musicisti, ( la musica del racconto vincitore dell'anni scorso era composta da uno studente del liceo musicale) trascinati in questo vortice creativo che li avvolge.

 

Il filo conduttore dei racconti, e lo posso dire da spettatrice della passata edizione, è un'introspezione emotiva potente, una ridda di emozioni che trascinano chi guarda nel mondo di chi scrive. Storie strutturate, storie di vita vissuta, a tratti commoventi, tragiche, beffarde. L'anima di chi scrive aleggia nel buio della sala. Unica. Non nascondo che se avessi un'altra età.. peccato che la macchina del tempo di "Ritorno al futuro "non si possa utilizzare. Parteciperei di corsa e senza pensarci. Il bando di quest'anno scade il 15 di febbraio. Scrivere è un atto senza tempo. E nella vita ogni lasciata è persa. Pensateci voi ragazzi e ragazze che potete.

 

Tutto quello che devi fare è scrivere una frase vera. Scrivi la frase più vera che conosci.

(Ernest Hemingway)

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