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Vivaci trasparenze, ceramiche di Yaozhou della collezione Shang Shan Tang, porcellane rivoluzionarie

DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 30 settembre 2022

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

Armonia e luce. Siamo tra l’VIII e il XIII secolo e la fornace di Yaozhou (a 100 chilometri). A nord di Xi’an, nella Cina settentrionale dove si trova l’esercito di terracotta del Primo Imperatore) diventa la manifattura più influente del Paese più grande dell’Asia.

 

Ceramiche rivoluzionarie che hanno ispirato su tutto l’Impero cinese. “Vivaci trasparenze” a Cà Pesaro, Sestiere di Santa Croce 2076, a Venezia, il Maov Museo d’Arte Orientale.

 

L’evento nasce dalla collaborazione tra Università Cà Foscari Venezia, con il suo Dipartimento di Studi sull’Asia e Africa Mediterranea e il Maov della Direzione regionale Musei Veneto.

 

L’intenso lavoro è stato coordinato e curato da Sabrina Rastelli, professore ordinario di Archeologia e Storia delle Arti e filosofia dell’Asia orientale all’Università Cà Foscari Venezia.

 

Un evento di elevato profilo scientifico e divulgativo. La bellezza delle ceramiche si fonde con la storia delle culture orientali.

 

La Cina primatista nell’invenzione della porcellana, realizza il qingi, grès con invetriatura verde azzurra, noto con il nome di celadon. Un colore che evoca la giada o la patina sui bronzi antichi, importanti simboli cinesi. Vengono esposte novantasei opere, provenienti da una collezione privata straniera.

 

Nella storica sala 12 del Museo (nel 1928 ha ospitato le porcellane cinesi della collezione di Enrico di Borbone) si celebra la storia dei vasai di Yaozhou e delle loro raffinate capacità. Un ruolo fondamentale della storia della ceramica cinese che va dall’invetratura opalina, con le ceramiche Ru, o la vetrina “chiaro di luna”, simile alla giada, brillante, traslucida e tenue.

 

La mostra è organizzata per temi. Si parte dal tecnologico per cogliere la sofisticatezza degli esperimenti condotti. Con peonie, metafora della sensualità femminile, crisantemi, simbolo di saggezza e dell’autunno, o loti introdotti con il Buddismo vivono alcuni esempi di potenza ed equilibrio, scolpiti nelle tazze, nelle scodelle, nelle brocche o nei vasi.

 

Come i bruciaprofumi con motivi di creature mitiche Kiu. La funzione delle forme utilizzate in ambito domestico o religioso (principalmente buddista) viene messa in luce con esemplari contrassegnati da iscrizioni. Una dimostrazione di eccellenze cariche di contemporaneità.

 

MAOV, Museo d’Arte Orientale, Cà Pesaro.

Venezia - fino al 23 ottobre 2022

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