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Un gigantesco Christian Bale si trasforma in Dick Cheney

Una storia non scorrevole con un finale alla “Truman show”. Ed, al centro, il cinico, enigmatico Cheney, sempre sulla cresta dell’onda tra presidenti, guerre e potere. A Trento “Vice” si proietta al cinema Astra
DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 05 gennaio 2019

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

E’ tutto quasi vero e la somiglianza è notevole. Ma lui ci ha abituato ai suoi cambiamenti fisici da tempo. Il britannico Christian Bale (candidato all’Oscar 2019) con “Vice” diretto da Adam McKay, ha superato se stesso. E’ ingrassato venti chili e risulta irriconoscibile per portare sullo schermo la figura di Dick Cheney, controverso esponente politico americano, fido propulsore della strategia militare dei presidenti Bush. Una sceneggiatura contorta - sempre di McKay, - che ci aveva già confuso abbastanza le idee ne “La grande scommessa”, sempre con Bale tra i protagonisti.

 

Tante le scelte registiche spiazzanti. L’identità della voce fuori campo si scopre nel divenire del film, una narrazione squilibrata, che sembra interrompersi a metà, per poi riprendere con forza. Il tempo si rincorre, il prima, il dopo, l’oggi, sono metafore che rappresentano la lunga vita di un personaggio politico ancora presente nell’America attuale. Cheney ha sostenuto Donald Trump nell’ultima campagna elettorale, per esempio. Si vuole entrare nell’intimo di Dick, uomo di poche parole e tanti fatti.

 

Si parte dal periodo universitario, le sbronze, due volte in prigione per guida in stato alcoolico. Come ha fatto, con la fedina penale macchiata, ad aver avuto tanto successo in politica? L’amore, la futura moglie (la stereotipata Amy Adams) lo salva dalla via all’alcolismo, con la sua determinazione. Una donna con le idee chiare, che lo appoggerà sempre, un modello di fedeltà. Come dire: dietro ad un grande uomo c’è una grande donna. Due figlie, una di loro sia lesbica e la cosa potrebbe essere attaccabile per un eventuale futuro Presidente. Ma Dick si accontenta nell’ombra, di muovere i fili di una nazione, da capo gabinetto a vicepresidente repubblicano, sempre vicino al potere.

 

Da Nixon a Reagan, la storia americana ci passa davanti agli occhi con una velocità inaspettata. Dalla guerra in Cambogia alla presidenza di George Bush jr. (figura disarmante a dir poco, ben interpretata da Sam Rockwell). E altre date salienti. L’11 settembre 2001, l’attacco alle Torri Gemelle, il discorso di Colin Powell. E ancora Afghanistan la guerra in Iraq, le armi di distruzione di massa, le smentite, la formazione dell’Isis, Guantanamo, tra multinazionali petrolifere.

 

E’ tutto quasi vero, resta realmente l’interpretazione strabiliante di Cheney- Bale che dall’età di 37 anni, deve fare i conti con un cuore ballerino. Si fermerà più volte il cuore, per riprendersi nel suo corpo roccioso e massiccio, con la donna della sua vita al fianco, sempre pronta ad incoraggiarlo. Una storia non scorrevole con un finale alla “Truman show”. Ed, al centro, il cinico, enigmatico Cheney, sempre sulla cresta dell’onda. A Trento “Vice” si proietta al cinema Astra.

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