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Le macchine gioiose di Jean Tinguely all'Hangar Bicocca

DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 28 novembre 2024

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

Lo scarto diviene poesia. Opere cinetiche monumentali rivivono magicamente in spazi che sfidano il tempo. Un legame storico con Milano. La prima retrospettiva di Jean Tinguely presentata in Italia dopo la sua scomparsa nel 1991è all’Hangar Bicocca.

 

L’artista di Friburgo si trasferisce con la famiglia a Basilea dove lavorerà come decoratore di vetrine. Nella sua città del cuore, è visibile una fontana, “Fasnachtsbrunnen”, realizzata per la città nel 1977 ed un Museo, progettato dall’Archistar Mario Botta nel 1996.

Nel 1954, il famoso designer Bruno Munari, invita Jean presso lo Studio d’Architettura B24 di Milano.

 

La seconda apparizione dell’artista in Italia è del1987 a Palazzo Grassi, a Venezia con “Una magia più forte della morte”. Una performance in piazza Duomo a MilanoLa Vittoria” nel 1970 diviene materiale d’archivio, visibile nel Lab room di Hangar Bicocca.

 

La mostra curata da Camille Morineau, Lucia Pesapane e Vicente Todoli con Fiammetta Griccioli si avvale della collaborazione del Museo Tinguely di Basilea.

Il percorso espositivo mette in risalto materiali come il ferro, l’acciaio, la lamiera, in luoghi grandiosi per rievocare la funzione industriale che l’edificio Pirelli Hangar Bicocca ha avuto.

 

Una quarantina di opere, tra video e sculture monumentali, che si attivano per uno specifico periodo di tempo per la gioia di adulti e bambini coinvolti nel movimento e nel rumore. Installazioni che sfidano i ritmi frenetici della catena di montaggio come in “RotozazaNo. 2", del 1967, dove un nastro trasportatore di bottiglie le rompe con un martello; i frammenti di vetro finiscono ammucchiati sul pavimento. 

 

Ha cambiato la visione dell’Arte tradizionale Tinguely, quando, con la sua compagna Niki de Saint Palle, smitizza i suoi miti. La collaborazione con Niki, conosciuta a Parigi, nel secondo dopoguerra, si trasformerà in un’intensa storia d’amore. I due scultori dopo aver divorziato dai rispettivi coniugi, si sposeranno nel 1971 e non smetteranno mai di lavorare insieme.

 

Il Mudec di Milano, dedica, volutamente in questo periodo, alla vivace Niki ed alla sua forza creativa, una mostra monografica a cura di Lucia Pesapane, con 110 opere fino al 16 febbraio. 

Due esponenti del Nouveau Realisme, due personalità prorompenti per criticare la frenesia della società tecnologica  e fare omaggio a Marcel Duchamp con gli oggetti appesi al soffitto.

 

Niki ha lasciato un segno con le sue Nanas, sculture femminili ispirate ad Antoni Gaudì. In Hangar Bicocca  “Le Champignon magique”, una delle ultime collaborazioni tra Jean e Niki, nel 1989, è un lavoro a quattro mani.

 

 Metalli arrugginiti formati da un pezzo di carrozzeria di un’automobile giocattolo, si muovono ruotando e dialogano con frammenti di specchi assemblati a mosaico, come nel Giardino dei Tarocchi realizzata da Niki a Capalbio, in Toscana. Dice Jean Tinguely: “La macchina è innanzitutto lo strumento che mi consente di essere poetico…”. Un invito ad interagire con le installazioni ed a riflettere sulla casualità nell’opera d’Arte.

 

Jean Tinguely-Pirelli Hangar Bicocca, via Chiese 2, Milano.

Ingresso gratuito- apertura dal giovedì’ alla domenica.

Contatti: +39 0266111573

Info@hangarbicocca.org

 

All’esposizione si accompagneranno una serie di appuntamenti dedicati all’approfondimento di alcuni dei temi emersi dalla mostra. La mostra si concluderà il 2 febbraio 2025.

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