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"Familia", gli schiavi domestici vivono sotto lo stesso tetto

DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 09 ottobre 2024

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

La famiglia è un luogo malato. Familia originariamente indicava l’insieme di “famuli”, schiavi domestici che vivevano sotto lo stesso tetto, fra cui i figli, soggetti al potere del “pater familia”.

 

"Familia", film di Francesco Costabile, è un’analisi profonda sulle ferite che i genitori possono infliggere ai loro figli.

 

Siamo a Roma, in un palazzo popolare. Un corridoio con una porta a vetri chiusa da dove escono voci alterate. La colonna sonora accentua il divenire dei rapporti malati tra una coppia e i loro due bambini, Luigi Celeste, detto Gigi ed Alessandro Celeste. Tra gli otto ed i dieci anni i due fratellini, chiusi in camera, devono far finta di non sentire.

 

Si mette in scena l’emozione che i due piccoli provano tra conscio e inconscio. La madre Licia (Barbara Ronchi), denuncia il marito Franco (Francesco di Leva) che verrà allontanato da casa. I due bambini però vengono staccati dalla mamma e portati per anni in un istituto. La donna non sapeva nulla delle conseguenze del suo atto.

 

Familia è una storia realmente accaduta, tratta dal romanzo “Non sarà sempre così” di Luigi Celeste. Luigi ( Francesco Gheghi) dopo l’istituto torna in casa dalla madre; lo vediamo ventenne, attivista di un gruppo di estrema destra.

 

Il film fa pensare a “The quiet son” di Delphine Coulin e Muriel Coulin che lo hanno presentato in concorso a Venezia81. Una famiglia composta dal padre e due fratelli; uno dei fratelli milita nei gruppi estremisti di destra e si ficca nei guai.

 

Come Luigi che si ritrova in mano un coltello datogli dal suo capo branco e ferisce un ragazzo; questo gesto gli costerà il carcere. C’è una ragazza nella sua vita, Giulia (Tecla Insolia) e quando esce dalla prigione la cerca; anche il padre lo frequenta di nascosto.

 

Il fratello (Marco Cicalese) non è d’accordo sul ritorno a casa di Franco ma non interviene. La madre tace e subisce. Il regista ha curato la sceneggiatura con Vittorio Moroni, e Adriano Chiarelli. Il film presentato nella sezione Orizzonti dell’81esima Mostra del Cinema di Venezia,ha ricevuto: Premio Orizzonti come miglior interpretazione maschile, Premio Nuovolmaie Talent Award per la miglior attrice esordiente Tecla Insolia e Segnalazione Cinema for Unicef e ancora. Sottolinea Costabile: “..Familia” si pone questo obiettivo: raccontare la violenza, soprattutto quella psicologica; mostrarne le ferite profonde che segnano l’infanzia per sempre”.

 

Immagini sfuocate dal tempo, sguardi che esprimono la voglia di rinascere.

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