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Da "The Brutalist" a "I'm Still here", la Mostra del cinema di Venezia protagonista ai Golden Globes

DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 09 gennaio 2025

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

Trionfo meritato. "The Brutalist" di Brady Corbet, Leone d’Argento Premio alla miglior regia all’81esima Mostra del cinema di Venezia, ai Golden Globes (uno dei massimi riconoscimenti nel settore cinematografico e televisivo) viene considerato il miglior film del 2024 nella categoria drammatico.

 

Presentata in pellicola 70mm, l’affascinante opera ha incuriosito il pubblico in sala alla 81ma Mostra di Venezia, per il cambio bobina durante l’intervallo, dovuto alla lunghezza, 215 minuti. Architettura sul grande schermo. Film di fantasia.

L’architetto ebreo Lazlo Toth emigra dall’Ungheria ne 1947 per andare negli Stati Uniti. Un film “impossibile” dice il regista americano (la realizzazione dell’opera ha richiesto dieci anni di lavorazione), coinvolgente con tagli di luce in inquadrature equilibrate. Notevole l’interpretazione del talentuoso architetto, nell’illusione e disillusione del confronto con un ambiguo e potente industriale, il mecenate Harrison Lee Van Buren.

 

Brady Corbet viene premiato ai Golden Globes per la regia e Adrian Brody come attore protagonista. “The Brutalist prende il nome dal movimento architettonico modernista del brutalismo. Il personaggio prende spunto da reali architetti come Marcel Breuer. Il film uscirà nelle sale il 23 gennaio 2025.

 

Anche “Emilia Perez” di Jacques Audiard è il miglior film ma nella categoria musical/commedia; Zoe Saldana è stata premiata come miglior attrice non protagonista. Il film è uscito nelle sale italiane il 9 gennaio. “Emilia Perez”, storia di un boss del narcotraffico messicano che vuole cambiare sesso, ha vinto anche come miglior film non in inglese, è in spagnolo e concorreva con l’italiano “Vermiglio” di Maura Delpero recitato in dialetto trentino.

 

Peccato per Delpero che ha ottenuto il Leone d’Argento alla 81esima Mostra del cinema di Venezia e molta popolarità per la sua delicatezza nel descrivere una storia drammatica, l’uso sobrio dei colori, la spontaneità dei bambini.

 

Riconoscimento come miglior attrice dovuto per “I’m still here”, di Walter Sellers per la splendida protagonista Fernanda Torres che è già un mito in Brasile. A Venezia 81 il film ha vinto come miglior sceneggiatura. 

 

“Ainda estou Aqui” è la storia tragica di una famiglia nel 1971 a Rio de Janeiro e del capo famiglia, esponente politico, Rubens Paiva che viene arrestato e non tornerà più a casa. Lui diviene uno dei desaparecidos vittima della dittatura brasiliana. La moglie Eunice Paiva, madre di cinque figli, saprà affrontare il vuoto lasciato dal marito con dignità e determinazione continuando a lottare per giungere alla verità.  Una storia vera, commovente, ricostruita dal regista brasiliano, in sette anni.

 

L’abitazione dove viveva la famiglia,  diventa un simbolo nelle immagini finali. Il  regista era di casa perché amico dei figli dei Paiva. Tratto dall’omonimo libro di memorie del figlio Marcello Rubens Paiva, il film imperdibile uscirà nelle sale il 30 gennaio. Soddisfazione per l’Italia con Luca Guadagnino, Golden Globe come miglior colonna sonora originale con l’adrenalinico “Challengers”.

 

Un trionfo di storie che lasciano il segno.  Aspettando la 97esima notte degli Oscar il 2 marzo.

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